Vaccini, Ancona si allarga: ecco il super hub in Vallesina. A metà maggio apre il centro del Palarossini

Il centro vaccini del Paolinelli alla Baraccola
Il centro vaccini del Paolinelli alla Baraccola
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 4 Maggio 2021, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 23:49

ANCONA - Il 15 maggio potrebbe essere lo spartiacque della campagna vaccinale. Ad Ancona a quella data dovrebbe corrispondere il passaggio dal Paolinelli al Palarossini. Un trasloco per imprimere un’accelerazione attraverso l’implementazione delle attuali 10 postazioni.

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Lo stesso giorno aprirà a Moie di Maiolati Spontini un super hub per rispondere alle esigenze dell’Unione dei Comuni della media Vallesina: Castelplanio, Poggio San Marcello, Rosora, Montecarotto, Monteroberto, Castelbellino, Mergo e Majolati.

Il centro, nel quale verrà concentrata l’attività dei medici di famiglia, per i primi 15 giorni resterà aperto due volte alla settimana, con l’obiettivo di dilatare la disponibilità.


Se il futuro prossimo punta a rafforzare gli argini, il presente è un’azione di mantenimento. «Non abbiamo mandato indietro nessuno per mancanza di dosi». Lorenzo Mazzieri blocca il varco del girone della negatività. Il referente provinciale dei volontari al termine d’una mattinata che, al Paolinelli, è filata via liscia tira la linea del bilancio parziale. «Per ora abbiamo garantito 500 somministrazioni tra il Centro di salute mentale, l’Inrca e la fascia d’età 65-70 anni». La prova del nove la fa passare per la visione d’insieme. «Osservi bene, non ci sono file. Ora le persone, tranne casi estremi, entrano da sole. È come se avessimo il doppio dello spazio a disposizione». Non piega il cronoprogramma della battaglia anti-Covid agli allarmi per il mancato arrivo a destinazione dei vaccini. «A fine giornata arriveremo a superare quota mille, rispettando il nostro standard quotidiano». Mazzieri ripassa la formazione: «Otto medici, altrettanti infermieri, 4 diluitori, più gli addetti alla segreteria e i volontari». Torna a tirare le somme: «Sono 35 persone a turno». E chiude con il suo appello che è già un motto. «Aiutateci ad aiutare». Nessun disguido. Stefania Signorini mette il silenziatore alle polemiche. «Domenica era già previsto che il centro vaccinale fosse chiuso».

La sindaca di Falconara non dà seguito alla protesta di chi sostiene di aver trovato sbarrato, per esaurimento delle dosi, il locale dedicato alla controffensiva al virus, ospitato al Circolo Leopardi di via dello Stadio. Rafforza il concetto il post di Mauro Malatesta, coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile: «Ci dev’essere un equivoco». Alla battuta d’esordio, segue un perentorio: «Il cartello vaccini terminati sicuramente non è esposto». La Signorini riprende il filo del ragionamento: «In tre settimane abbiamo somministrato più di mille dosi». Ottimizza: «Dalla prossima si potrà prenotare online. Sarà attivato il 10 maggio il nuovo portale».

Un velocizzare il metodo adottato fin qui, con i medici di base. Le istruzioni per l’uso saranno diffuse nei giorni a venire e avranno il via libera tutti i falconaresi che rientrano nelle fasce d’età previste dal piano nazionale. Saranno sempre due postazioni con, oltre ai 18 medici di famiglia a garantire la continuità del servizio, gli infermieri: ai 20 già operativi, capitanati da Franca Pulita e Selusi Serrani, s’è aggiunta un’altra professionista. Si continuerà a procedere al ritmo di una settantina di somministrazioni al giorno: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. 


Ritocca la tabella di marcia, la sindaca: «Questa settimana saremo aperti quattro giorni». Ieri, oggi, venerdì e sabato. Spiega il come e il perché: «Abbiamo calendarizzato le prenotazioni in base alle disponibilità dei vaccini. Un lavoro certosino fatto con la Protezione civile e i volontari del Gas, il Gruppo amici per lo sport». Subito avverte: «Le giornate di apertura dipenderanno dal numero di dosi che saranno inviate dalla Regione. Se ne arriveranno di più saremo pronti ad attivare la terza postazione». Anche per lei vale lo stesso “nota bene”: «Mai rimandato nessuno a casa».

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