ANCONA La decisione del sindaco di affossare il progetto del park San Martino mette in apprensione le associazioni di categoria. «Bocciarlo senza un’alternativa praticabile da subito, è rischioso» commenta Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino.
A preoccupare maggiormente sarebbe stata «l’assenza di una condivisione con le categorie - continua Pierpaoli -. Sollecitiamo da tempo la ricostituzione della consulta del commercio, ma ancora non s’è visto nulla». Il progetto del multipiano è stato riposto dentro un cassetto, chiuso a doppia mandata. La stroncatura da parte del primo cittadino arriva a seguito di un’analisi dei costi e benefici. Troppo oneroso, sostiene il sindaco, a fronte di pochi posti auto. Appena 112. «Oggettivamente non sono tanti - ammette Pierpaoli -, ma serve subito un piano B».
Riorganizzare la sosta
I tempi, quando si effettua una scelta drastica come quella di abbandonare un progetto per cui Mobilità & Parcheggi aveva già investito 29mila euro, diventano fondamentali. «A questo punto una riorganizzazione della sosta va fatta in maniera puntuale ed efficace - afferma Massimiliano Santini, direttore di Cna Ancona -, ma soprattutto in tempi rapidi».
«Un errore gravissimo - commenta senza titubanze -, l’Amministrazione faccia dietrofront, deve capire che quei 112 posti a fine giornata, per via della turnazione, equivalgono a 600». Ad aver messo la parola fine alla realizzazione del parcheggio sono i costi, lievitati da 3,5 milioni di euro a 5,5 a causa del caro prezzi sulle materie prime. Una mannaia che ha fatto scendere il buio su un’opera avviata dalla precedente amministrazione e che era arrivata fino alla progettazione definitiva, dove si trova ad essere attualmente congelata.
Il confronto
A mettere in fibrillazione le associazioni di categoria sarebbe anche l’assenza di un tavolo di concertazione attorno a cui riunirsi quand’è ora di prendere decisioni importanti, la cui ricaduta riguarda senza dubbio anche le attività economiche. «I momenti di confronto con le forze socio economiche sono fondamentali - puntualizza Santini -. Ancona vive essenzialmente di servizi e commercio, il dialogo con noi rappresenta un elemento centrale per la programmazione e lo sviluppo della città».Tanto più quando tra le leve spicca l’attrattiva degli eventi. «Serve ragionare su come accogliere l’utenza- precisa Pierpaoli -, non si può pensare solo ai park scambiatori».