ANCONA Ha annunciato la controffensiva prima ancora di ascoltare la sentenza di assoluzione: scagionato dal giudice Tiziana Fancello, l’imputato disabile, tramite il suo legale - l’avvocato Fabrizio Tonni - ha deciso di denunciare per calunnia l’ex moglie che l’ha trascinato in tribunale, accusandolo di averla minacciata di morte.
Le testimonianze
«Ti ho detto di non parcheggiare qua: prendo il fucile e ti sparo» era l’intimidazione che la 43enne sosteneva di aver subito il 23 maggio 2019 quando si era presentata in auto presso l’abitazione dell’ex marito per riportare a casa il figlio nato dalla loro relazione.
L'accaduto
«Eravamo seduti a tavola per pranzare - ha raccontato la seconda - a un certo punto lei è arrivata sotto casa perché doveva prendere il figlio. Faceva caldo, c’erano le finestre aperte e il mio compagno ad alta voce ha detto: “Le ho chiesto mille volte di non parcheggiare qua”. Ma non l’ha mai minacciata. Non è in grado di alzarsi da solo dalla carrozzina, figuriamoci se avrebbe la forza di imbracciare un fucile».
Dopo la denuncia dell’ex moglie, il giorno dopo nell’abitazione si sono presentati i carabinieri per cercare l’arma. Un fucile, in effetti, in casa c’era. Ma era appeso al muro come un cimelio, impolverato e inutilizzabile, come poi hanno accertato i militari. Per questo l’imputato è stato assolto. Ma ieri il suo legale ha preannunciato che presenterà una contro-querela per calunnia. La donna, infatti, era già stata denunciata dal 44enne per una serie di episodi legati alla fine della loro tormentata relazione.