Deve prenotare due visite di routine all'ospedale di Torrette. «È di Ancona? C’è un buco ad Urbino, ma tra 2 ore»

Deve prenotare due visite di routine all'ospedale di Torrette. «C’è un buco ad Urbino, ma tra 2 ore»
Deve prenotare due visite di routine all'ospedale di Torrette. «C’è un buco ad Urbino, ma tra 2 ore»
di Andrea Maccarone
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Sabato 4 Marzo 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 08:17

ANCONA  - Attese infinite e prenotazioni impossibili che d’improvviso si sbloccano. Effettuare un esame diagnostico a Torrette passando per il Cup è un’impresa acrobatica dove l’esito è il più delle volte incerto. Fioccano le segnalazioni di casi di pazienti che non riescono a trovare posto a un anno. L’ultima arrivata al Corriere Adriatico è di ieri: la quarta in pochi giorni. Un anconetano di 68 anni, Stefano M., è incappato in questi giorni nel labirinto delle prenotazioni per due prestazioni: un’angioscopia percutanea, test per analizzare lo stato dei capillari, e un polisonnogramma ovvero un’indagine per le patologie correlate al sonno. 

 
La vicenda 


Sebbene gli esami non rappresentassero un carattere di particolare urgenza, il paziente avrebbe comunque voluto svolgerli entro l’anno nella struttura più vicina. «In un primo momento l’operatore del Cup mi ha detto che per entrambi non c’era speranza di poterli fare ad Ancona - racconta - l’unico buco libero era ad Urbino, ma mi sarei dovuto presentare nel giro di due ore».

Non potendo lasciare il posto di lavoro ha dovuto rinunciare. Ma non ha mollato la presa. Il giorno dopo ha ritentato ed è arrivata la sorpresa. «Uno dei due esami, l’angioscopia percutanea, sono riuscito a fissarlo per metà marzo - continua il sessantottenne -, mentre per l’altro ancora nessuna speranza. Vuol dire che dovrò rivolgermi alle strutture private. Ma non è così che dovrebbe andare». 


In pochi giorni sono quattro le segnalazioni arrivate al Corriere Adriatico da parte di cittadini indignati per le grandi difficoltà nel prenotare visite ed esami diagnostici a Torrette e nelle strutture ospedaliere della provincia. La prima, quella di una sessantenne anconetana che per una mammografia ha dovuto comporre il numero del call center per ben 181 volte. La seconda: una sessantaduenne di Castelfidardo già operata per un linfoma ai polmoni, non è riuscita a trovare posto in tutta la provincia per effettuare una tac. Poi una 29 enne di Osimo affetta da epilessia che, dopo essere riuscita a fissare una data per l’elettroencefalogramma, è stata ricontattata per posticipare la prestazione.

Motivo: l’ospedale regionale di Torrette è a corto di tecnici. Un problema non da poco, che purtroppo è stato confermato anche dal capo della Direzione medica, il dottor Leonardo Incicchitti. «C’è una criticità sui tecnici di radiologia che gestiscono le apparecchiature, ne servirebbero di più» aveva espressamente riferito il medico.

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