Pista ciclabile cancellata, boulevard al rush finale: ecco il nuovo ingresso ad Ancona

Pista ciclabile cancellata, boulevard al rush finale: ecco il nuovo ingresso ad Ancona
Pista ciclabile cancellata, boulevard al rush finale: ecco il nuovo ingresso ad Ancona
di Maria Cristina Benedetti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Ottobre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 07:25

ANCONA Tombolini come Sala. «A Milano circolano 44 auto ogni 100 abitanti, ad Ancona il rapporto è di 67 a 100». L’assessore dorico ai Lavori Pubblici s’ispira al sindaco meneghino per ridisegnare il futuro: «Una città moderna dev’essere sostenibile». Rimarca il «deve» con la forza di persuasione di un presagio: «Quel rapporto dobbiamo abbassarlo. E subito». Inizia così a tracciare il percorso d’ingresso da nord al capoluogo, parte seconda.

Si lascia alle spalle le spine dei cantieri, pigri, dell’autostazione del Verrocchio e dell’entrata al parco della Grande Frana all’ex Dreher.

Giunge fin dove il tragitto procede, con meno strappi, in direzione Archi-Borgo Pio e via XXIX Settembre. Un avanzare, che non è ancora un fluire deciso, fino al centro-città, con pausa di riflessione obbligata all’altezza di via della Loggia. «Là m’immagino una Ztl, una zona a traffico limitato, per residenti e turisti», Tombolini lascia correre il pensiero. Di un fatto è certo: all’ombra di San Ciriaco, lo spettacolo del Duomo che dall’alto domina l’Adriatico mal si concilia con la congestione del traffico cittadino. «Abito alle Grazie, tutti i giorni mi sposto in autobus. Se ci fosse una circolare sarebbe tutto più semplice». Il no-auto per lui non è solo un proclama. 


Il recupero 

Si riparte dal via. Da Borgo Pio. Dalla palazzina che s’innalza là dove gli Archi incrociano la sopraelevata, alla volta della Zipa, verso Marina Dorica. L’aspirazione d’un progetto di recupero si convertirà in sei appartamenti di edilizia popolare, targati Erap, ArchiLab e palestra. Lo stabile è sempre avvolto dall’impalcatura, ma il nome è già inciso nelle aspettative: Centro H. «Passo spesso di lì, ma non vedo nessuno all’opera». Tombolini riavvolge il nastro dei ritardi: poco più di un anno e mezzo.

La trama è quella consueta delle emergenze: impossibilità nel reperire il legno, linfa e anima della palestra, e lo svelarsi di alcuni ordigni della seconda guerra mondiale. Lo stop ai lavori è stato lungo nove mesi. L’assessore aggiorna il cronoprogramma: «L’Ente regionale per l’abitazione pubblica ha fatto una richiesta al Comune per l’integrazione economica a seguito degli aumenti dei costi, in particolare con riferimento alle attrezzature per l’allestimento degli spazi sportivi. La domanda, per ora in via informale, è di partecipare alla spesa». In origine, l’importo fissato era di 2,6 milioni di euro. Lo sguardo vola oltre i ponteggi. 

La fettuccia rossa

Lungo la strada orlata dalla fila di Archi, che sono storia e identità per Ancona, il passo è meno accidentato. Per imprimere la parola fine sui lavori di via Marconi manca solo un tassello. «Entro 40-50 giorni – dà il ritmo Tombolini - verrà smantellato il tratto di ciclabile provvisoria». La fettuccia rossa pro tempore riservata alle biciclette, che si srotola sul lato opposto delle suggestive volte, ha i giorni contati: era stata pretesa dal governo centrale, durante la pandemia, per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici. Basta, non serve più. «Non verrà spostata, sarà eliminata e lì sfilerà la corsia preferenziale degli autobus, in direzione stazione». L’assessore ne è certo: «Così il traffico si muoverà senza intoppi». Il passaggio che segue è il teorema e non il corollario: «Per realizzare la nuova pista destinata alle bici è stata chiesta la proroga di un anno, verrà delocalizzata». Sarà tutta un’altra storia. 

Le battute finali

L’ultima tappa prevede l’incedere su via XXIX Settembre, dove l’opera di riqualificazione è alle battute finali. Tra l’incrocio, che all’altezza del Mandracchio introduce in zona pescherecci, e Porta Pia si avanza con due mosse: rifacimento della pavimentazione e sistemazione della balaustra. Il tempo stringe: la fine dei lavori era prevista per il 9 novembre. Inevitabile è il ritocco dei tempi: «Le operazioni sono sospese dal 6 ottobre per via della posa, da parte del Genio Civile, del parapetto, avvenuta mercoledì. È ipotizzabile che verrà tagliato il traguardo il prossimo 30 gennaio». Ripassa veloce i conti, l’assessore: «Sono 1,4 milioni, al netto del ribasso e delle spese tecniche, che assommano a 30mila euro. Più Iva». Tombolini come Sala. Che sia un auspicio.

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