Ancona, al Passetto un hotel per disperati. Accampamenti sotto l’ascensore. Ritorna il problema bivacchi

Ancona, al Passetto un hotel per disperati. Accampamenti sotto l’ascensore. Ritorna il problema bivacchi
Ancona, al Passetto un hotel per disperati. Accampamenti sotto l’ascensore. Ritorna il problema bivacchi
di Claudio Comirato
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Sabato 3 Dicembre 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 11:27

ANCONA Sorpresi dalla furia del mare, per poter recuperare qualcosa da mangiare alla Caritas devono camminare in bilico sopra un muretto per evitare di venire portati via dalle onde. Ecco quello che è accaduto la scorsa settimana alla spiaggia del Passetto dove si è abbattuto il maltempo, accompagnato da mareggiate record. I cavalloni sono arrivati fino alla scalinata che conduce all’ascensore. E proprio in questo tratto di costa hanno trovato riparo una decina di giovani pakistani. sfuggiti alla carestia del loro Paese per trovare fortuna in Italia.

Il documento

Sono tutti stati identificati e attendono che la loro posizione venga regolarizzata dalla Questura.

Sperano che prima o poi arrivi il benedetto “documento”, come lo chiamano loro, l’atto che ne riconosca la legittimità a ricevere protezione internazionale. Passeranno mesi, nei quali loro saranno a tutti gli effetti fantasmi, senza la possibilità di accedere a forme di assistenza previste dal Comune di Ancona o a percorsi assistenziali. In mancanza di un tetto sotto cui dormire, hanno deciso di accamparsi proprio di fronte alle porte dell’ascensore del Passetto, a pochi metri dal mare. In bella vista una decina di materassi, coperte, avanzi di cibo, dei cartoni e perfino una sorta di tenda per realizzare un angolo di privacy tra lo spazio antistante gli ascensori e la passerella in legno che conduce alla zona che nel periodo estivo ospita lo stabilimento balneare. Un angolo di terzo mondo dove queste persone sono costrette a vivere in condizioni igienico-sanitarie a dir poco spaventose. è la prova - evidente - che più di qualcosa non sta funzionando nel sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, ma sopratutto non è efficace l’assistenza di questi ragazzi disperati in fuga da guerre e povertà.

Il pericolo

L’accampamento di fortuna per un nulla non è stato portato via dalla furia del mare, come raccontano due dei giovani pakistani che da una decina di giorni vivono ai piedi della falesia, esposti al freddo e alle intemperie. «Quando ci siamo svegliati abbiamo visto che l’intera zona era allagata, le onde arrivavano dappertutto - spiegano -. Con il passare delle ore la situazione è peggiorata, a questo punto per andare a mangiare qualcosa alla Caritas siamo dovuti passare sopra un muro. Abbiamo avuto paura, alcuni di noi erano terrorizzati, altri invece hanno preferito rimanere al riparo sotto l’ascensore. Adesso non sappiamo dove andare». A salvare questo gruppo di pakistani il fatto che il bivacco sia stato allestito davanti alle porte dell’ascensore che si trovano in una posizione più elevata rispetto al camminatoio in cemento, peraltro divelto dalla furia del mare in più punti, in modo particolare proprio sotto l’ascensore.

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