Ancona, no al dissequestro: resta
sottochiave il tesoretto di Longarini

Ancona, no al dissequestro: resta sottochiave il tesoretto di Longarini
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Venerdì 5 Aprile 2019, 07:45
ANCONA - Respinto il primo assalto, con il “no” del Gip del Tribunale di Milano, il Comune di Ancona si prepara al ricorso al Tribunale del Riesame del capoluogo lombardo per riavere nella propria disponibilità quel che resta del tesoretto sequestrato a Edoardo Longarini ormai quasi 24 anni fa, agli albori della maxi causa civile sul Piano di ricostruzione di Ancona.
Di quel pegno ottenuto dall’amministrazione civica dorica - prima in azioni, poi trasformato in bot - resterebbero 16 milioni di euro, dopo che la giunta Mancinelli ha investito in opere pubbliche, soprattutto manutenzioni stradali, gli 8 milioni e 23 mila euro riconosciuti nell’aprile 2017 dalla sentenza di primo grado della causa civile sulle incompiute doriche. Ma su quella somma residua il 23 luglio scorso ha messo le mani la Procura di Milano, che ha ottenuto dal Gip un decreto di sequestro per 55 milioni di euro, nell’ambito di un’indagine penale in cui si ipotizza che Longarini - con l’aiuto di moglie e tre figli - stesse cercando di mettere il suo patrimonio al riparo dal pignoramento per una cartella esattoriale da 176 milioni.
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