E' morto Sante Bini
​memoria dell'Ancona calcio

ANCONA - Era una memoria storica del calcio dorico: spesso gli piaceva rispolverare ricordi ingialliti, come lo spareggio perso col Chinotto Neri dall’Anconitana di Parola o l’invasione di campo del ’48, quando l’arbitro Vannini, dopo una gara col Pisa, venne inseguito fino alla stazione. Si � spento un grande cuore biancorosso. E’ scomparso Sante Bini, conosciuto da tutti come Alberto. Avrebbe compiuto 84 anni a novembre. Con la sua famiglia si trasferì da Castelplanio ad Ancona nel ’38. Nel ’68 sposò Elvia, che lascia con i figli Paolo e Mauro, le nuore Lucia e Daniela e due nipotini.

Uomo brillante e gioviale, Alberto, conosciutissimo soprattutto a Posatora, dove risiedeva, per la sua attività di agente di commercio nel campo dei liquori (dal 1970 al 1994 è stato rappresentante dell’Amaro Ramazzotti), era ricoverato da dieci giorni all’Inrca per un principio di polmonite. La situazione è improvvisamente peggiorata e per uno shock settico è deceduto sabato sera. Assiduo lettore del Corriere Adriatico e abbonato storico dell’Ancona (prima in gradinata, poi in tribuna), Bini non si perdeva una partita: se n’è andato con l’immancabile sorriso e una sciarpa biancorossa al collo, deposta nel feretro, come aveva chiesto ai figli ai quali ha trasmesso la sua passione per l’Ancona. Mauro nel 1987 fondò il club “Fossa Dorica”, qualche anno dopo Paolo sarà tra i creatori del “Bulli e Pupe” con gli amici di Posatora. Amante della musica lirica e di Puccini in particolare, Bini era anche molto religioso, devoto a Padre Pio, che riuscì a conoscere nel 1960 quando trascorse una settimana di preghiera a San Giovanni Rotondo.

I funerali si terranno domattina alle 10 nella chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora e verranno officiati da Don Dino Cecconi. Tanta gente accorrerà per dare l’ultimo saluto al popolare Alberto.