"E' infermo di mente"
​Il papà killer va assolto

ANCONA - Luca Giustini deve essere assolto perchè era incapace d'intendere e di volere quando uccise la figlioletta Alessia di 18 mesi, in casa a Collemarino, il 17 agosto 2014. Il pm Andrea Laurino ha formalizzato davanti al gup Paola Moscaroli la richiesta per l'ex ferroviere, 35 anni, accusato di omicidio volontario aggravato. Il giudice deciderà il 15 maggio. Ieri lo psichiatra Renato Ariatti ha confermato al gup non solo la valutazione di completa infermità mentale (Giustini aveva raccontato di aver agito in preda ad un delirio mistico, seguendo voci 'divine') ma anche quella di pericolosità sociale. Anche nel caso quasi certo di assoluzione, a Giustini verrà applicata una misura di sicurezza. Ora è ricoverato presso l'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia ma la struttura, come tutti gli opg, è formalmente chiusa dal 31 marzo e vive una fase di trasformazione in residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza come prevede la nuova legge. Ieri il difensore, avvocato Alessandro Scaloni, ha chiesto di cambiare la misura da ricovero in casa di cura e custodia in libertà vigilata con prescrizione del ricovero in struttura psichiatrica convenzionata nelle Marche. Un mutamento che non farebbe tornare in libertà l'ex macchinista ma gli consentirebbe di curarsi in una struttura più adeguata e non lontana da casa, fino a quando non cesseranno le esigenze di pericolosità. Il pm ha dato parere favorevole all'istanza perché, secondo il consulente Ariatti, le esigenze cautelari potrebbero essere adeguatamente soddisfatte anche con tale misura. Le parti civili, la moglie di Giustini, Sara, e l'altra figlioletta maggiore, costituite tramite l'avvocato Maila Catani, si erano opposte alle conclusioni della perizia, sulla base delle valutazioni del consulente Alessandro Meluzzi secondo cui Giustini è affetto solo da vizio parziale di mente: hanno chiesto un risarcimento di due milioni di euro.