Ancona, finisce l'incubo della mega evasione: assolto dopo 8 anni

Foto di repertorio
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di Federica Serfilippi
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 05:30

ANCONA- Assolto per due volte in poco più di un anno. Nel maggio del 2021 dall’accusa di appropriazione indebita. Lo scorso mercoledì dal reato di evasione fiscale. È la storia Fabrizio Goffredi, 45enne nato a Senigallia con alle spalle una carriera da ex amministratore di condomini. Proprio il suo lavoro lo ha messo nei guai.

Le contestazioni

In un primo momento, infatti, è finito a giudizio con l’accusa di essersi appropriato delle somme destinate a pagare le utenze degli stabili che amministrava, tra Senigallia e Jesi.

Stando agli accertamenti della Guardia di Finanza, Goffredi si era intascato un tesoretto di circa 900mila euro tra il 2012 e il 2016. Per questo filone, l’assoluzione è arrivata nel maggio dello scorso anno. Nel frattempo, però, è finito a dibattimento con l’accusa di evasione fiscale. Un reato connesso, stando alla procura, alla mancata dichiarazione al fisco dei proventi legati a una parte di quel tesoretto che, si ipotizzava, fosse stato sottratto in maniera indebita agli inquilini dei palazzi amministrati. La procura faceva riferimento alla dichiarazione dei redditi del 2013 per un’imposta evasa di 355mila euro. Il 45enne è stato assolto anche da questa seconda accusa. È stato dimostrato come le somme qualificate come proventi, in realtà erano importi di spettanza dei singoli condomini. Ma non è tutto. In precedenza, era finito a giudizio per altri due episodi di appropriazione indebita. L’esito è stato sempre lo stesso: assolto.

Goffredi, a causa dei plurimi processi, si è dovuto allontanare dalla gestione degli condomini, diventando cuoco. Non sono stati anni facili: «Finalmente la fine di un incubo - ha detto il 45enne, assistito dall’avvocato Corrado Canafoglia - durato otto anni. Non mi sono mai appropriato delle somme dei condomini. Ho chiuso il capitolo penale con la giustizia. Ora posso ritrovare un po’ di quella serenità perduta. Non è escluso che chiederò i danni alla pubblica amministrazione».

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