ANCONA - L’invasione dei graffiti. In qualsiasi punto della città si volge lo sguardo, che sia un bene pubblico o il muro di una casa privata, si palesa una certezza: trovare i segni lasciati dal pennarello o da una bomboletta spray. Alcuni neanche si notano, tanto è il tempo che deturpano i muri con una vernice ormai sbiadita. Altri sono freschi di bomboletta, divisi tra scritte senza senso, invettive politiche, cori da stadio e dediche d’amore, come quelle lasciate in blu dal writer innamorato di Sara.
L’annuncio
Fatto sta, che i graffiti sono ormai parte integrante del contestato cittadino, simbolo di un degrado che andrebbe combattuto.
Il tema
Del tema dei writer vandali si parlerà nel corso della prossima riunione di giunta, attesa per mercoledì 23 agosto. «Inoltre - continua Silvetti - vorremo aiutare i privati cittadini che subiscono imbrattamenti, anche con incentivi economici». A tutto questo si unisce la prevenzione, con maggiori controlli eseguiti dalla polizia locale e dal potenziamento (già messo in conto dalla precedente amministrazione) del sistema di telecamere con ulteriori 127 dispositivi, alcuni dei quali Ocr, per la lettura delle targhe delle auto. Con i nuovi occhi elettronici si sfonderebbe quota 500. I segni Oltre ai soliti e ormai vecchi graffiti che accompagnano corso Garibaldi, corso Mazzini il Monumento ai Caduti, persino la facciata degli uffici amministrativi della prefettura, e i portici di piazza Cavour (sfregiate anche le panchine) ultimamente i vandali hanno colpito anche il sito storico di Porta Pia e la nuova pavimentazione di via XXIX Settembre, dove qualche sciagurato ha scritto con il pennarello: «L’amore esiste?». Qualcun altro gli ha risposto: «Sì».
Caccia al graffitaro innamorato
Una quarantina di scritte disseminate un po’ in tutta la città, con al centro sempre tre parole: «Sara ti amo». È ancora caccia al vandalo innamorato armato di bomboletta blu, che passa il tempo a sfregiare non sono beni pubblici, ma anche le facciate dei palazzi di privati cittadini, come accaduto al viale della Vittoria. Il ragazzo ha colpito una colonna degli Archi, una panchina di piazza Cavour, la pavimentazione di piazza Pertini e altri spazi cittadini. Le spycam installate avrebbero ripreso il vandalo mentre lasciava le sue dediche in giro per la città. Nei frame si vede un ragazzo sui 16-17 anni, con indosso una felpa nera e una vistosa scritta sulla schiena e un cappuccio in testa. E uno zaino, tenuto davanti. Non sarebbe stato ancora identificato.