Le frane e i divieti ignorati: la "zona rossa" del Trave affollata anche di famiglie

Le frane e i divieti ignorati: la "zona rossa" del Trave affollata anche di famiglie
Le frane e i divieti ignorati: la "zona rossa" del Trave affollata anche di famiglie
di Roberto Senigalliesi
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Lunedì 23 Agosto 2021, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 07:24

ANCONA - Come se nulla fosse successo. Anche ieri, nonostante tutti gli avvertimenti e le raccomandazioni dei giorni scorsi vista le numerose frane che si sono verificate (culminate con il salvataggio di 32 persone da parte del gommone di salvamento), le zone del Trave a rischio erano tranquillamente frequentate da persone intente a prendere il sole ed a fare i fanghi sotto la falesia in bilico e pronta a sbriciolarsi di nuovo. E nessuno si preoccupava del pericolo incombente. 

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Gli smottamenti

Nel pomeriggio c’è stato qualche piccolo smottamento, ma continuava a frequentare la zona, incurante dei cartelli e delle raccomandazioni. Erano decine e decine di persone, comprese famiglie con bambini. Addirittura c’è anche il ricambio, fra quelle che arrivavano e quelle che si allontanavano, quasi fosse un solarium od una località termale dove fare i fanghi è la cosa più normale del mondo. Ed in molti, nel pomeriggio, sono arrivati con i borsoni in spalla, segno che avevano intenzione di passare la notte in queste zone impervie. E viste anche le tante auto in sosta nella ore notturne attorno allo stradello che porta a Mezzavalle, è facile pensare che siano in tanti quelli che in questo periodo trascorrono la notte sotto le stelle, anche se è vietato. 
I controlli
E c’è anche chi si era posizionato addirittura sotto una piccola insenatura, creata proprio dagli smottamenti dei giorni precedenti. Il massimo del rischio. «Saremo inflessibili contro chi viola le regole» aveva tuonato ieri l’assessore alla sicurezza Stefano Foresi, ma occorre farlo al più presto, visto che l’estate ormai è nella sua fase terminale e prima che ci scappi veramente la tragedia. Anche nelle altre zone vietate per pericolo caduta massi come la punta estrema della spiaggia libera Ramona, dove peraltro erano ammassate centinaia e centinaia di persone in barba alla app (nessun controllo) ed alle disposizioni per quanto riguarda il distanziamento, in molti hanno aperto il loro ombrellone poco oltre il segnale di divieto. Anche ieri è stato vigile il monitoraggio ed il lavoro del gommone della Società Nazionale di Salvamento, pronto a fiondare in mare ad un minimo segnale di criticità. In particolare dopo un primo intervento in mattinata a Mezzavalle, poi annullato visto che la persona in difficoltà sullo stradello è stata soccorsa dall’alto dai vigili del fuoco. Un secondo allarme attorno alle 13.30, sempre a Mezzavalle, per soccorrere una ragazza che si era slogata una caviglia. Prontamente raggiunta e stabilizzata sul posto è stata poi portata al molo di Portonovo e quindi accompagnata in ospedale dall’ambulanza della croce Gialla di Camerano. Due ore più tardi il personale ha soccorso un’altra donna che aveva accusato un malore dalle parti del ristorante Il laghetto. Anche in questo caso niente di grave, solo valori non nella norma che hanno portato a richiedere di nuovo l’ausilio dell’ambulanza. 
Portonovo ha archiviato così un’altra giornata di ordinario pienone.

Sveglia all’alba per trovare un posto auto, visto il sold out sia a terra che a valle. Spiagge gremite, sia quelle libere che negli stabilimenti, in ogni ordine di posti. Ritorno del caldo e del mare calmo che ha reso la giornata di ieri affollata e trafficata, strade comprese. Con l’affannosa ricerca del posteggio e la battaglia, persa in partenza, con la Polizia locale pronta a sanzionare chi lascia la propria auto in sosta vietata, che ha provveduto a staccare decine e decine di sanzioni: 119 il bilancio finale di giornata. Addirittura c’è chi, pur di trascorre una giornata al mare nelle due splendide baie del Conero anconetano mette in conto il costo della multa (40 euro conciliabili a 28 in caso di pagamento entro 5 giorni). 

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