Foto-trappola e ispezioni: furbetti dei rifiuti stangati. In 10 mesi 220 sanzioni

Antonio Gitto, presidente di Anconambiente
Antonio Gitto, presidente di Anconambiente
di Claudio Comirato
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Lunedì 2 Novembre 2020, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:24

ANCONA  - Divani, frigoriferi, armadi scrivanie sedie con annessi tavolini, e materassi. Si abbandona di tutto e le location scelte per le discariche abusive sono sempre le stesse: piazza d’Armi, via De Gasperi, via Dalmazia, gli Archi, via Marchetti, Tavernelle. Un problema noto da tempo, tanto che il Comune ha posizionato una serie di telecamere che funzionaon da foto-trappola. Un sistema di videosorveglianza che permette di riprendere chi scarica in maniera abusiva, soprattutto nei fine settimana. 

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Dall’inizio dell’anno tra controlli ambientali, appostamenti in borghese, ispezioni nei cassonetti dei rifiuti e materiale fotografico la Polizia municipale ha elevato 220 sanzioni amministrative ma non sempre è cosi semplice rintracciare i responsabili.

Davanti alle immagini registrate, dare un nome a chi abbandona i rifiuti definiti ingombranti a volte è impossibile: con il solo volto ripreso dal circuito delle spycam non si possono elevare sanzioni. Diventa possibile se oltre al soggetto viene ripreso anche il mezzo utilizzato per raggiungere il luogo della discarica. Chi abbandona di solito è chi svuota le cantine, ma anche privati che ignorano, o fingono di non sapere, che gli ingombranti possono essere conferiti gratis nei due centri ambiente in via del Commercio e a Posatora.


I rifiuti dietro appuntamento vengono ritirati anche a domicilio dal personale di Anconambiente. Il presidente Antonio Gitto: «Per prima cosa dobbiamo ricordare che i due centri ambienti vengono gestiti da noi per conto del Comune di Ancona. Il conferimento di questi rifiuti ingombranti sta diventando un problema anche per il fatto che nonostante si possono portare a titolo gratuito nelle due postazioni, molta gente preferisce abbandonare dove capita. E pensare che a tal riguardo abbiamo fatto numerose campagne di sensibilizzazione». 


Continua Gitto: «La normativa in materia è piuttosto complessa, posso solo dire che in queste settimane stiamo lavorando per rimuovere dei vincoli al fine di incrementare l’accesso di determinati mezzi nei due centri destinati alla raccolta degli ingombranti. Così facendo speriamo di spezzare questa sorta di meccanismo che si è venuto a creare, anche per il fatto che noi come Anconambiente tre volte alla settimana dobbiamo allestire dei mezzi per recuperare questi ingombranti abbandonati dove capita dal centro alla periferia». Il nodo del problema è sempre lo stesso: i mezzi commerciali, ma anche furgoni presi a noleggio o in prestito, che non possono scaricare nulla nei due centri ambiente. Scarico che si rende possibile solo in caso di iscrizione alla Camera di Commercio e dietro il pagamento di qualche euro, procedura riservata alle azienda in possesso della partita Iva.


Per il resto cancelli chiusi, e allora tra le ipotesi al vaglio c’è un’eventuale autocertificazione riservata ai privati, per dare modo a questa categoria di poter conferire i rifiuti ingombranti.

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