Ancona, sul cellulare 200 foto hot della fidanzatina 13enne: chiesti tre anni e mezzo per il 22enne

Ancona, sul cellulare 200 foto hot della fidanzatina 13enne: chiesti tre anni e mezzo per il 22enne
Ancona, sul cellulare 200 foto hot della fidanzatina 13enne: chiesti tre anni e mezzo per il 22enne
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Novembre 2019, 04:55

ANCONA - Lei 13 anni, lui 22. Nonostante la differenza d’età e un mondo intero a separarli iniziano una relazione che va oltre la semplice amicizia. La frequentazione dura alcuni mesi, poi i genitori di lei scoprono tutto, comprese le fotografie scabrose, almeno 200, trovate nel cellulare della figlia e inviate al 22enne.

Adesca una ragazzina su Whatsapp Trappola in auto, tenta di violentarla

A 39 anni fa sesso con un 14enne il ragazzino è un amico della figlia


Accade che la relazione viene troncata di netto e che il padre della minorenne va a sporgere denuncia contro quel ragazzo che ha quasi dieci anni in più della figlia. Nasce un procedimento penale dove il 22enne, operaio anconetano, viene indagato per un duplice reato: violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedopornografico. Per queste due accuse rischia una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. 
È questa la pena chiesta ieri mattina dal pm Irene Bilotta nel corso dell’udienza preliminare per cui l’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi, ha deciso di procedere con il rito abbreviato.

 
Il gup Francesca De Palma si esprimerà il 20 gennaio 2020 dopo le eventuali repliche delle parti. Si è costituito parte civile il padre della minorenne, attraverso il legale Alessio Stacchiotti. Chiede un risarcimento di 20mila euro all’operaio. Sul 22enne non è mai stata emessa alcuna misura cautelare. È sempre rimasto libero. Probabilmente, anche in considerazione delle dichiarazioni rese dalla ragazzina nel corso dell’incidente probatorio, in cui aveva dichiarato di aver avuto una cotta per l’operaio, amico di famiglia, tanto da aver avuto con lui degli incontri intimi. Nessuna costrizione, insomma, neanche per l’invio delle foto che ritraevano la parte lesa in atteggiamenti intimi. Non bisogna però dimenticare il contesto in cui si sviluppa la vicenda: è quello di una minore che all’epoca dei fatti – tra agosto 2017 e gennaio 2018 – aveva solo 13 anni, un’età dove la consapevolezza per affrontare determinare situazioni può venir meno. Non a caso, la procura contesta all’imputato di aver approfittato di una minore che, per la sua età, era in una condizione di inferiorità psichica durante il periodo finito sotto la lente degli inquirenti. Stando a quanto emerso, i due avevano iniziato a frequentarsi nell’estate 2017. Prima lo scambio dei numeri di cellulare, poi l’avvio di una relazione nonostante i nove anni di differenza. Per la difesa, i genitori di lei – almeno la madre – avrebbero saputo delle scappatelle della figlia e il legame con il 22enne. Forse, però, non immaginavano la reale natura del loro rapporto. Un rapporto terminato a gennaio 2018, quando il padre di lei ha scoperto le foto intime scattate dalla minore e inviate, assieme ad alcuni video, all’operaio. L’imputato ha sempre sostenuto la consensualità del rapporto, sottolineando l’affetto provato l’uno per l’altra. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA