Baia di Portonovo, il mare si è mangiato tutto: «Interventi subito, stagione a rischio»

Sonnino (La Capannina): «Mai vista una cosa simile, temo per l'inizio dell'estate»

Baia di Portonovo, il mare si è mangiato tutto: «Interventi subito, stagione a rischio»
Baia di Portonovo, il mare si è mangiato tutto: «Interventi subito, stagione a rischio»
di Roberto Senigalliesi
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Sabato 6 Aprile 2024, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 11:27

ANCONA A memoria d’uomo una mareggiata di queste proporzioni, nel tratto di spiaggia antistante la Capannina, non si era mai verificata. E adesso si contano i danni. Che rischiano di intaccare il regolare inizio della stagione balneare proprio dello stabilimento La Capannina, visto che il mare ha divorato decine di metri di litorale in poco tempo, creando uno scalone pericoloso anche per la sicurezza. E, a poco più di un mese dall’inizio della stagione, la situazione è complicata, se non drammatica. Lancia il grido d’allarme - e di aiuto - Maurizio Sonnino, titolare del ristorante e della stabilimento balneare, che quasi non crede ai suoi occhi.

La preoccupazione

«Si è creata una situazione che mette a rischio la stagione balneare – dice – e da imprenditore sono fortemente preoccupato.

E’ chiaro che in queste condizioni sarà difficile mettere gli ombrelloni, operazione che dovrebbe iniziare attorno alla metà di maggio per l’apertura ufficiale del 25 del prossimo mese. Mancano poche settimane e il tempo incombe. Quello che è successo – prosegue – crea anche un grave danno d’immagine alla città, alla Riviera del Conero in generale e a tutto il turismo se non si interverrà tempestivamente». Come? Sonnino vede solo una strada. «Il ripascimento è l’unica soluzione possibile, vista l’eccezionalità del fenomeno e che il materiale divorato dal mare è tale che una normale mareggiata di ritorno futura non potrà mai riportarlo. Ho già parlato con il Consorzio La Baia su una sollecitazione da inviare al Comune e alle autorità competenti. Spero che venga fatto qualcosa, anche se mi rendo conto che il tempo stringe e che ci sono diverse incombenze burocratiche da superare e mettere d’accordo tutte le parti interessate». Condivide la preoccupazione Marcello Nicolini, presidente del Consorzio La Baia. «Abbiamo già messo al corrente il Comune della situazione, speriamo che intervenga al più presto. Non mi sento di proporre soluzioni ma dico solo che è urgente muoversi e fare qualcosa». «Per fortuna i danni sul litorale davanti al mio stabilimento sono stati limitati – dice Paolo Bonetti -. Ma che vogliamo dire?Con la forza della natura occorre prendere decisioni drastiche: ovvero mettere scogliere soffolte che risolverebbero una volta per tutte il problema».

Le criticità

Anche dall’altra parte della baia c’è una situazione critica, che peggiora di giorno in giorno. Si tratta del tratto compreso fra il molo e il Fortino Napoleonico dove le mareggiate hanno raggiunto le mura tagliando il collegamento per andare alle terrazze. Inoltre la piattaforma in cemento subito dopo il ristorante Il Molo è stata sgretolata e rappresenta un pericolo, piena di e ferro arrugginito. «La situazione è inconcepibile – afferma il titolare del Fortino Eros Renzetti -. Cosa faremo vedere ai partecipanti del G7 Salute ad ottobre? Questo obbrobrio. Vorrei segnalare che anche la Soprintendenza ha dato il suo parere per difendere l’antico manufatto. Ovvero scogliere a raso, più che un rinforzo delle attuali scogliere o ripascimento a terra. C’è un progetto, da tempo, ma non si trova mai la quadra per realizzarlo. E intanto il mare continua nella sua opera devastatrice».

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