Accordo tra Comune e Università: la frana diventa un laboratorio permanente per costruire nuovi scenari

Accordo tra Comune e Università: la frana diventa un laboratorio permanente per costruire nuovi scenari
Accordo tra Comune e Università: la frana diventa un laboratorio permanente per costruire nuovi scenari
di Massimiliano Petrilli
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 11:28

ANCONA La Barducci diventa un laboratorio permanente per la Comunità scientifica per sfruttare appieno le potenzialità del territorio. L’intesa firmata ieri tra Comune e Università Politecnica delle Marche rafforza l’analisi e il monitoraggio dell’area della grande frana ma, a distanza di 40 anni dall’evento che sconvolse due quartieri con un’ipoteca anche sullo sviluppo futuro del capoluogo, «ci permette di modernizzare ulteriormente il sistema di monitoraggio per arrivare a una convivenza sempre più sicura e attiva con il rischio» ha sottolineato il sindaco Valeria Mancinelli presentando, con il rettore Gian Luca Gregori e l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini, la convenzione per il programma di ricerca, analisi e monitoraggio della ex frana e aree limitrofe. L’impegno economico generale del progetto è di 100 mila euro, ripartito a metà tra Univpm e Comune, le attività si svilupperanno nell’arco di due anni. 
Il peso
A distanza di 40 anni la frana continua a far sentire la propria eredità, punto di partenza per ogni analisi e riflessione su eventuali interventi. L’evento franoso ha costretto in passato a spostare la facoltà di Medicina, l’Oncologico e costruire il nuovo Tambroni, quest’ultimo ancora un’incompiuta. Mentre la pericolosità dell’area (classificata come R4, rischio molto elevato) ha avuto ed ha il suo peso nelle progettazioni per le infrastrutture, l’uscita dal porto in primis, e la riqualificazione della Palombella. Solo dopo vent’anni di tracciati abbozzati il collegamento diretto porto-A14 ha imboccato la svolta dell’Ultimo miglio. Il tracciato da 99,6 milioni è inoltre un tassello del programma da 40 milioni del Lungomare nord (con una nuova scogliera, rettifica dei binari e parco urbano) che è all’esame del Consiglio superiori dei lavori pubblici per la Valutazione d’impatto ambientale. Mentre il quartiere Palombella con il passare degli anni è riuscito ad avviare un percorso di riqualificazione dove s’inserisce anche il progetto da 1,3 milioni dell’ex Dreher, inserito nel Bando periferie, per creare l’area di accesso al parco della Grande frana fino a Posatora.
«Da molto tempo il Comune ha attivato un sistema di monitoraggio ritenuto tra i migliori al mondo - ha sottolineato il sindaco Mancinelli - Ora il partenariato con l’Università ci consentirà di analizzare e interpretare i dati in modo sistemico, di costruire scenari, non solo per continuare a convivere con la frana, ma per far vivere meglio un pezzo della nostra città e le persone che abitano lì. Grazie al finanziamento del Comune è previsto anche un assegno di ricerca per un giovane studioso. La collaborazione con l’Università in questa fase è il nostro valore aggiunto: ci permette di modernizzare ulteriormente il sistema di monitoraggio per arrivare a una convivenza sempre più sicura e attiva con il rischio».
Gli obiettivi
«La convenzione - ha spiegato il rettore Gregori - consente non solo la condivisione delle informazioni e del monitoraggio costante dell’area, realizzato in questi anni, ma anche un’analisi delle correlazioni tra le differenti variabili critiche, con la possibilità di sviluppare un laboratorio permanente per la nostra Comunità scientifica». «Il partenariato con l’Università – ha affermato l’assessore Paolo Manarini – ci dà la garanzia per mantenere sempre aggiornato e al passo con i tempi il sistema di Early warning. È un impegno ulteriore nei confronti della città e degli abitanti della zona della frana, che devono poter usufruire di sistemi complessi costantemente aggiornati non solo per la gestione del rischio, ma anche per sfruttare appieno le potenzialità del territorio in cui vivono.

L’attività scientifica l’Università Politecnica delle Marche in questo senso è il nostro primo valore aggiunto».

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