Erano gli anni Ottanta. Andrea Jaeger, nata a Chicago nel 1965 era considerata la promessa del tennis femminile del nuovo secolo. A soli 15 anni, infatti, la tennista raggiunse i quarti di finale a Wimbledon e la semifinale agli Us Open, record che verrà poi infranto da Jennifer Capriati.
Nel 1984 subì un grave infortunio alla spalla che le impedì di giocare nelle stagioni successive, costringendola a un precoce ritiro dalle competizioni avvenuto nel 1987. Da lì in poi si è prevalentemente dedicata ad opere di carità e iniziative filantropiche. Nel corso degli anni Ottanta si è laureata in teologia e nel 2004 ha pubblicato la sua autobiografia, intitolata First Service. Nel 2006 è divenuta una suora domenicana e ha denunciato alcuni abusi subiti durante l'età adolescenziale agli allenamenti, che l'hanno portata ad allontanarsi da questo sport.
Dal tennis ai voti: Andrea Jaeger
Con il titolo di Suor Andrea, la tennista è entrata a far parte della Chiesa Episcopale in Colorado. Durante la carriera agonistica aveva subito maltrattamenti da parte del padre e, a volte, alcuni allenatori le avevano proposto l'assunzione di droghe o alcol.
Oggi al Daily Star è tornata a parlare di quanto il mondo del tennis possa essere stato traumatico per un'adolescente e di come la fede l'abbia poi salvata: «I miei genitori non andavano in chiesa.
Andrea Jaeger ha rivelato di essere stata costantemente molestata sessualmente negli spogliatoi da un ex membro dello staff della Women's Tennis Association, così come di essere stata vittima di un'altra aggressione che coinvolgeva un'altra persona e di aver ricevuto alcol senza saperlo mentre era minorenne.
Oggi, l'ex tennista si dedica ad attività di volontariato con la sua associazione dedicata ai malati di tumore e pare abbia sciolto i voti, senza rinunciare però alla fede.
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