Le Nazionali di volley al Quirinale, tanti applausi per Mazzanti

Le Nazionali di volley al Quirinale, tanti applausi per Mazzanti
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Lunedì 27 Settembre 2021, 17:56

ROMA - «Ci avete reso onore, dando un esempio su come mettere insieme talento individuale e sport di squadra: un messaggio di serenità per l'intero Paese che dopo le sofferenze della pandemia ha bisogno di motivi di soddisfazione». Le medaglie d'oro di Belgrado e Katowice brillano anche al Quirinale, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto ieri le Nazionali protagoniste della doppia storica impresa ai campionati Europei spendendo parole lusinghiere.I C.T. Davide Mazzanti e Ferdinando De Giorgi hanno espresso a loro volta orgoglio e gratitudine a tinte azzurre. Particolarmente apprezzato e profondo l'intervento del coach di Marotta. «Lo sport è una metafora della società che riproduce in piccolo le dinamiche che poi si definiscono in grande - ha detto -. L'estate degli Europei, delle Olimpiadi e Paralimpiadi in cui il tricolore è sventolato spesso rendendoci tutti fieri, è l'ode al conquistatore, l'eroismo che ispira. Ma sotto i coriandoli della festa c'è un mondo intero che risale in superficie solo quando la palla cade nella parte giusta del campo.

Chi perde è un fallito, solo chi vince può passaresfilare per le strade di Roma. Ma non è questo lo sport», ha sottolineato Mazzanti. «In una narrativa declinata soltanto in bianco e nero, lo sport è la tavolozza dei grigi dove sconfitte e vittorie sono figlie dell’identica fatica, passione e desiderio, dove tanti piccoli passi in direzione dell'eccellenza possono essere distrutti in un istante dalla sfortuna e dal caso. Tutto ciò che accade in un rettangolo di gioco è imponderabile, affascinante, doloroso, stressante ed unico. Ed è anche lo specchio di ciò che ciascuno vive quotidianamente sul lavoro, con gli amici, in amore. E in questa grande estate tricolore se c'è un messaggio che vale la pena condividere, è la speranza che i successi e le medaglie ci aiutino a creare un mondo in cui la gratitudine e il rispetto non svaniscano in funzione del lato dove cadrà l'ultima palla».

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