Vecchiola, il doppio ex: «Reggiana-Ancona, sfida senza pronostico»

Vecchiola, il doppio ex: «Reggiana-Ancona, sfida senza pronostico»
Vecchiola, il doppio ex: «Reggiana-Ancona, sfida senza pronostico»
di Ferdinando Vicini
3 Minuti di Lettura
Sabato 8 Ottobre 2022, 04:35

Sebastiano Vecchiola non è uno qualunque per Ancona. In maglia biancorossa ha scritto pagine importanti, la prima promozione in serie A e la finale di Coppa Italia tanto per dire. A Reggio Emilia invece ha disputato due mezzi campionati, prima in Serie A e poi in cadetteria. A Reggio è rimasto comunque legato ma il suo cuore è biancorosso. 
Vecchiola, c’è Reggiana-Ancona sarà un match molto delicato per entrambe.
«Direi proprio di si. Ambedue le squadre arrivano a questo confronto con alle spalle delle sconfitte pesanti. Per la dimensione numerica la Reggiana, invece l’Ancona ha subito la battuta d’arresto con il Montevarchi quando sembrava destinata a scalare le prime posizioni. Momento complicato per l’una e l’altra». 

 
Dal punto di vista tecnico chi vede favorita? 
«Difficile dirlo, proprio per come le contendenti arrivano a questo scontro. La Reggiana è unanimemente considerata una delle favorite per la promozione. Un’arma a doppio taglio, quando le cose non si mettono bene. L’Ancona è alla ricerca degli equilibri. Pronostico molto incerto». 
Allora lo faccia con il cuore il suo pronostico. 
«Da quel punto di vista non ho dubbi. A Reggio sono stato molto bene, coltivo ancora delle belle amicizie. Ma Ancona per me è tutto dal punto di vista calcistico. Ho vissuto momenti e sensazioni irripetibili. E poi con i tifosi biancorossi si è creato un legame forte che dura nel tempo. Quindi dico Ancona e basta». 
Come può incidere il fattore campo? 
«La Reggiana al Mapei Stadium si è sempre ben comportata, però stavolta vi torna dopo aver subito la disfatta di Fiorenzuola. Se la partita non dovesse mettersi bene l’Ancona potrebbe trovarsi un vantaggio psicologico importante. In trasferta la squadra di Colavitto, anche lo scorso anno, ha spesso ottenuto risultati eclatanti. Fondamentale partire bene». 
Come si spiega gli alti e bassi che stanno caratterizzando questo avvio di campionato per i dorici?
«Non ne sono sorpreso, per la verità. Mi pare che l’Ancona abbia acquistato una ventina di nuovi calciatori. Ha rivoluzionato completamente la rosa, i titolari sono tutti nuovi arrivati. Per creare un vero spirito di gruppo, un autentico blocco squadra, serve tempo. Ed è anche vero che le vittorie aiutano». 
Da collega come giudica le scelte di Micciola in questa opera di rinnovamento totale? 
«Non mi permetto di dare giudizi su Micciola. Lo conosco, ci siamo salutati anche di recente in tribuna a San Benedetto, ma non posso entrare nel merito di certe scelte...». 
Aver rivoluzionato per intero una squadra che è arrivata sesta fa discutere. 
«In linea di massima si è portati a pensare che squadra che vince non si cambia. Ma poi subentrano molte variabili come la volontà dei calciatori, gli aspetti caratteriali, le dinamiche di mercato, la linea societaria. Spero però che presto l’Ancona trovi continuità. E allora, magari, tutto rientrerebbe nella normalità». 
Invece del nuovo corso targato Tiong che idea si è fatto? à
«Dico soltanto questo: era ora che ad Ancona arrivasse una dirigenza che lavora sulla programmazione. Mi sembra che ci sia finalmente la volontà di fare le cose per bene. Ma già con l’arrivo di Canil c’era stata una svolta importante». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA