Tirreno-Adriatico, si alza il sipario: lo show è servito nelle tre tappe marchigiane

Tirreno-Adriatico, si alza il sipario: lo show è servito nelle tre tappe marchigiane
Tirreno-Adriatico, si alza il sipario: lo show è servito nelle tre tappe marchigiane
di Gianluca Ciucci
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Martedì 7 Marzo 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 11:50

ANCONA «Semplicemente uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno per la nostra regione. Le tre tappe marchigiane della Tirreno Adriatico rappresentano il fulcro attorno al quale ruota tutto il nostro movimento ciclistico, che poi è fatto anche di molto altro». Lino Secchi, presidente del comitato regionale Fci Marche, è chiaro nel descrivere cosa rappresenti la corsa dei Due Mari, arrivata all’edizione numero 58, per le Marche. I corridori arriveranno venerdì nella nostra regione con la tappa Morro d’Oro-Sarnano Sassotetto, mentre il giorno successivo ci sarà il circuito Osimo-Osimo Stazione e infine l’arrivo domenica dopo la tappa di San Benedetto.


Le possibilità

«Parliamo di un evento sportivo di primaria importanza, ma anche una possibilità di promozione territoriale, culturale e turistica da parte di un evento che ormai è nella storia dell’Italia per longevità. Come comitato regionale non siamo molto coinvolti nell’organizzazione della Tirreno Adriatico e questo mi dispiace».

L’attesa

Il dispiacere non cancella la passione per uno sport che sta vivendo un momento davvero felice e la Tirreno Adriatico 2023 presenta un lotto di partecipanti di altissimo livello, nonostante la concomitanza della Parigi-Nizza che ha sottratto Tadej Pogacar, vincitore della ultime due edizioni, e Jonas Vingegaard trionfatore al Tour 2022. «I corridori importanti sono tantissimi - sottolinea Secchi - d’altronde questo è il trampolino verso la Sanremo e le classiche del nord Europa. Un cast di questo genere non lo avrà neppure il Giro d’Italia». Tra i principali pretendenti alla conquista del tridente di Nettuno ci sono Primoz Roglic (vincitore dell’edizione 2019), Jai Hindley (vincitore del Giro 2022) Adam Yates, Mas e Mikel Landa. Senza dimenticare Pidcock, Van Aert, Van Der Poel, Van Avermaet, Alaphilippe, Almeida, Sagan e Cavendish. Oltre agli italiani Filippo Ganna, Damiano Caruso, Davide Formolo e Giulio Ciccone che possono fare un pensierino alla classifica finale. «Penso che il vincitore della classifica finale verrà fuori dal gruppo dei migliori - sostiene Secchi - sono tanti i campioni che prendono parte alla corsa. Poi è anche vero che siamo all’alba della nuova stagione e conta davvero tanto come si è lavorato in inverno. In questo senso guardo con curiosità alla Eolo guidata da Ivan Basso che schiera Lorenzo Fortunato e altri italiani interessanti». Mancano i marchigiani in gruppo. Niente da fare per Giovanni Carboni e la formazione spagnola della Kern, troppo presto per Gianmarco Garofoli non convocato dalla Astana. «Mi sarebbe piaciuto vedere Gianmarco sulle strade della Tirreno Adriatico, ma potrà sicuramente mettersi in mostra nel prosieguo della stagione», chiude Secchi. In un ciclismo italiano che fatica a trovare talenti da corse a tappe, ci manca sempre di più una persona come Michele Scarponi che proprio venerdì verrà ricordato con l’arrivo a Sassotetto. «Michele è stato una ricchezza per il ciclismo e per la nostra regione, con lui avremmo avuto senza dubbio qualcosa di infinitamente importante a livello di idee e umanità. La persona manca tutti i giorni ai suoi cari e alla famiglia allargata del ciclismo».
 

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