FERMO A vedere una Fermana così, un pubblico che “spinge” assiepato in una tribuna laterale numerosissima e una classifica tutto il contrario di brutta, vien da dire che quei sacrifici estivi per rialzarsi siano stati ripagati e quelle domande amletiche – ripescaggio o non ripescaggio? – siano state risposte all’epoca nella maniera più giusta. A luglio, dopo una retrocessione dolorosa, i canarini avevano pochi battiti. La società, mettendosi le mani in tasca, ha defibrillato il cuore di una piazza ferita, mentre l’assessore allo sport del Comune di Fermo, Alberto Maria Scarfini, non smetteva di predicare quanto fosse importante non disperdere il patrimonio della C, persa sul campo e potenzialmente riottenibile burocraticamente per le esclusioni di Teramo e Campobasso.
«Che belle domeniche»
E’ andata proprio così.
Tela da tessere
A proposito, essendo la Fermana una società piccola costituita da soci non così ricchi ma molto appassionati, club e amministrazione sono sempre al lavoro per implementare la forza economica di una realtà genuina. «Percepisco la grande motivazione di questa società nel continuare ad operare per questa stagione ma anche per il futuro, puntando sull’ascolto e sull’incrocio dei contatti imprenditoriali – il parere di Scarfini -. Coi risultati è più facile. Non bisogna mai abbassare la guardia, ma c’è grande positività attorno a questa Fermana». Ora, come detto, i gialloblù saranno di scena a Cesena e l’assessore farà di tutto per non mancare. «Vorrei trascorrere una domenica all’insegna dello sport, la prima parte con la Saf (Sport Atletica Fermo, ndr) impegnata al Palaindoor di Ancona, poi salirei in Romagna. Il bello della C è poter andare in stadi stupendi, sfidare città con tanti abitanti, i bianconeri sono a caccia della Reggiana ma incrociando le dita sono sicuro che faremo una bella prestazione».