FERMO Battendo il Rimini, la Fermana si era allungata la vita. Espugnando Sassari, si è impiantata un bel bypass. Problemi di cuore per i canarini, e che problemi. Ora si soffre di tachicardia. Si aspetta con fibrillazione la Lucchese, che domenica alle ore 14 sarà ospitata al Recchioni. Tre gare alla fine. Gialloblù penultimi e ad oggi ancora retrocessi direttamente a causa del -9 dalla quintultima piazza. Questo è il punto di (ri)partenza. Sfida ancora troppo grande per assaporarne il gusto, anche perché basta un mezzo inciampo per (ri)cadere nel vuoto.
I riferimenti
Mister Mosconi, un po’ guerriero e un po’ santone, ha ridato alla Fermana lo spirito giusto, quello che ora andrà conservato.
Terra promessa in 9 giorni
Intanto la tifoseria freme e la squadra s’allena in tranquillità e con quell’entusiasmo che non era mai stato perso nemmeno dopo la mancata vittoria con il Sestri Levante in casa (1-1 alla seconda di Mosconi e paratona di Anacoura su Scorza) o dopo la debacle di Arezzo, quando nel secondo tempo i canarini erano stati sballottati qua e là dalle onde amaranto. Sembrava una Fermana in balia che l’indomani - lunedì 25 marzo, non esattamente una vita fa… - si ritrovò ultimissima, a -3 dall’Olbia che aveva da recuperare una gara (dunque potenziale -6 tombale) e addirittura a -12 dall’Ancona quintultima, ricordando che a più di 8 lunghezze tra penultima e quintultima salterebbe lo spareggio. Numeri veramente drammatici, rivoluzionati in quattro e quattr’otto - o meglio in tre e tre sei punti - in nove giorni con Rimini e Torres -: l’impresa, però, è soltanto cominciata.