È morto Max Mosley, lo storico presidente della Federazione automobilistica internazionale dal 1993 al 2009. Aveva 81 anni. Mosley è stato uno dei grandi protagonisti della storia della Formula 1, a cominciare dagli anni Settanta, fino al culmine della sua carriera, quando subentrò al francese Jean-Marie Balestre per guidare la Federazione Internazionale dell'automobile.
Max Mosley has died, Bernie Ecclestone has confirmed to BBC Sport. He was 81. A titanic and controversial figure, who changed the face of motorsport safety in his role as FIA president
— Andrew Benson (@andrewbensonf1) May 24, 2021
Il mondo della Formula 1 piange colui che è stato considerato tra i dirigenti più importanti del motorsport per la sua capacità di far crescere, anche grazie alla collaborazione con l'ex patron del Circus Bernie Ecclestone, la Formula 1 moderna soprattutto dal punto di vista della sicurezza. «Per me è come perdere un membro della famiglia, un fratello. Ha fatto una sacco di buone cose. Non solo per il motorsport, ma anche per l'industria dell'auto». Lo ha dichiarato alla Bbc proprio l'ex patron della F1, Bernie Ecclestone a proposito dell'ex numero 1 della F1. «Era molto bravo ad assicurarsi che venissero costruite auto sicure».
Mosley, una vita per le auto
Mosley era figlio di Oswald, leader del partito fascista britannico.
Una figura controversa
Mosley è stato presidente della Fia per 16 anni e ha di certo lasciato il segno ma la sua carriera si è anche condita di fatti controversi come quello del 2008 quando il tabloid News of the World pubblicò un servizio sulla sua partecipazione a un festino in uniformi naziste. Anche se al quotidiano fu proibita la pubblicazione integrale del video e fu inflitta una condanna al pagamento di 60.000 sterline per la violazione della privacy delle persone coinvolte. Il caso spinse però Mosley nel 2009 a non ricandidarsi alla presidenza della Fia.