Il sergente superstizioso: ecco chi è Roberto Boscaglia, l'uomo a cui l'Ancona si affida per difendere la Serie C

Il sergente superstizioso: ecco chi è Roberto Boscaglia, l'uomo a cui l'Ancona si affida per difendere la Serie C
Il sergente superstizioso: ecco chi è Roberto Boscaglia, l'uomo a cui l'Ancona si affida per difendere la Serie C
di Peppe Gallozzi
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Marzo 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:01

ANCONA Un sergente amante del lavoro, della lettura e del mare. Estremamente superstizioso. Roberto Boscaglia, siciliano di Gela, classe 1968. Sposato, padre di due figlie e laureato al Master di Coverciano con il massimo dei voti con tesi sulle motivazioni. A lui il compito di salvare l’Ancona e mantenerla in Lega Pro. Artefice del miracolo Trapani (condotto dalla Serie D alla Serie B fino alla passerella di San Siro in Coppa Italia contro l’Inter di Mazzarri) e della risalita dell’Entella tra i cadetti, ha accettato Ancona anche per cancellare le ultime esperienze di Foggia e Palermo, caratterizzate da due esoneri.

 


Mai tradire le abitudini

Sempre lo stesso posto al ristorante.

Sempre la stessa televisione negli alberghi che ospitano il ritiro e le trasferte delle sue squadre. Boscaglia si è fatto notare e apprezzare - nel bene e nel male - per la schiettezza nei confronti degli addetti ai lavori. Approccio maniacale all’allenamento, profondo conoscitore degli avversari, ha basato la sua metodologia sul rapporto con i calciatori. Nel corso della carriera ha cercato di coniugare il risultato con il bel gioco. Ora non avrà scelta: serviranno punti, i più possibili. In poco tempo. 

Il suo 4-3-1-2

Nell’idea tattica ci sono capisaldi ben precisi: difesa a quattro, attaccanti pronti a farsi rispettare in area di rigore e imprevedibilità. Quest’ultima data dall’inserimento di un trequartista dietro le punte o da un esterno in grado di sapersi accentrare e puntare. Un 4-3-1-2 che, tuttavia, potrebbe adattarsi presto a 4-3-3. Ma la retroguardia a tre non va esclusa a priori, vista l’immediatezza degli impegni. A Chiavari, un punto di forza è stato Andrea Paolucci. Il fratello, Lorenzo, tra i big della rosa eclissato - in maniera inspiegabile - da Colavitto nell’ultimo periodo, potrebbe diventarlo nella nuova Ancona. Indubbiamente, viste le 5 giornate a disposizione, ci sarà poco da inventarsi affidandosi ai senatori. Ecco perché, oltre a Paolucci, i vari Perucchini, Pasini, Mondonico, Martina, Gatto, Prezioso e Spagnoli comporranno l’ossatura della squadra.

L’arrivo nelle Marche 

Sbarca nelle Marche in poche ore, attraverso un’operazione lampo condotta dalla dirigenza tra il pomeriggio di domenica e la mattina di ieri (con atterraggio a Falconara sul Volotea V701702 partito da Catania e arrivato alle 10.30 prima dell’allenamento). L’ad Roberta Nocelli a condurre le operazioni. Poi l’avallo del presidente Tiong. Importanti le referenze: rumors parlano proprio di Andrea Paolucci e Massimo Ficcadenti, sangiorgese ex Cesena, Cagliari, Reggina e Verona (icona nitida del pallone asiatico) molto vicino proprio a Tiong. Superati nel rush finale l’ex Spal Roberto Venturato e Luciano Foschi (ancora sotto contratto con il Lecco). Appena accennato, invece, il sondaggio con l’esperto Pierpaolo Bisoli, più orientato a una sistemazione futura in B. Cinque promozioni, due tra i dilettanti (Alcamo e Nissa) e tre tra i professionisti (doppia a Trapani e una a Chiavari). Impreziosite da due panchine d’oro di Seconda e Prima Divisione vinte nelle stagioni 2010-2011 e 2012-2013. Non solo luci ma anche ombre come i quattro allontanamenti accumulati tra Palermo, Foggia (contestato dalla tifoseria), Trapani e Brescia. 

La scoperta di Tonali

A Roberto Boscaglia - ribattezzato il “Piccolo Alex Ferguson” durante l’epopea di Trapani- anche il merito di aver fatto esordire in Serie B Sandro Tonali nel 2017 con la maglia del Brescia. A soli 17 anni. Venti minuti ad Avellino che spalancarono le porte del grande calcio al futuro centrocampista della Nazionale italiana che poi, qualche anno dopo, sarebbe diventato campione d’Italia con la casacca del Milan prima del trasferimento record al Newcastle per ottanta milioni di euro. Niente male come biglietto da visita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA