Tamberi, il quasi suocero Piergiorgio: «Gianmarco vuoi la mia Chiara? Devi trattarla da principessa»

Il quasi suocero Piergiorgio: «Gianmarco vuoi la mia Chiara? Devi trattarla da principessa»
Il quasi suocero Piergiorgio: «Gianmarco vuoi la mia Chiara? Devi trattarla da principessa»
di Stefano Rispoli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Agosto 2021, 04:50

Piergiorgio Bontempi, papà di Chiara nonché quasi suocero di Gianmarco Tamberi: è pronto a diventare nonno
«Cosa, scusi? Non ho capito la domanda». 

Sua figlia ha confidato al Corriere Adriatico che sogna due bambini, un maschio e una femmina. Non faccia finta di nulla... 

«Guardi, io sono già in brodo di giuggiole, sto vivendo delle emozioni molto forti. Il matrimonio in vista, l’oro di Gianmarco... Forse è un po’ presto per pensare ai nipotini, no?». 

D’accordo. Parliamo allora di quando Gimbo le ha chiesto la mano di sua figlia. 
«È stato un momento incredibile.

Prima di partire per Tokyo e dopo una pessima prestazione a Montecarlo, ha trovato la forza di organizzare un apericena con i parenti e gli amici più stretti e una serata romantica a La Torre di Numana con Chiara. Ha trovato pure il tempo di incontrarmi, prima di quell’appuntamento galante in cui le ha chiesto di sposarla». 

E com’è andata? 
«Mi ha mandato un messaggio, dicendomi che voleva parlarmi di una cosa. È venuto a prendermi in negozio (Generazionemoto in via 1° Maggio, ndr), sono salito in auto, sul sedile posteriore ho notato un mazzo di rose e qualche dubbio mi è venuto. Mi ha spiegato che stava organizzando una cenetta romantica per Chiara, visto che poi a Tokyo si sarebbero dovuti separare per il Covid. Siamo arrivati al ristorante La Torre, l’ho aiutato nell’allestimento della location. Prima di andarcene, mi ha portato a vedere il panorama. Mi fa: «Guarda il mare, sembra argentato». E io: «Gimbo, devi dirmi qualcosa?». A quel punto si è commosso, io pure. Ci siamo abbracciati, avevo già capito tutto. Mi ha confidato che da tanto tempo voleva fare questo passo. Ma poi l’ho invitato a chiedermi ufficialmente la mano di mia figlia: ci tenevo troppo, è un’esperienza che auguro di vivere ad ogni papà». 

E adesso toccherà a lei portare all’altare Chiara. 
«Certo che sì, non mi esimerei mai. Ma non sappiamo ancora quando, visto che non hanno fissato una data». 

Un messaggio per il suo futuro genero? 
«Gianmarco, tratta bene mia figlia, falla sentire ogni giorno una principessa. Ma so che lo farà, l’ha sempre fatto. Lui è un gentiluomo, sono sicuro che saprà coltivare un fiore prezioso come mia figlia. Io sono orgoglioso di lui, come uomo in primis, poi come sportivo». 

Lo sport, appunto: lei è stato pilota di moto per tanti anni, ha corso a livello mondiale i campionati di Superbike e Supersport. Adesso che Gimbo ha toccato il punto più alto della carriera con l’oro di Tokyo, quali stimoli dovrà trovare per migliorarsi ancora? 
«Vincere l’oro era un suo obiettivo da sempre, ma non l’unico: secondo me proverà di nuovo a saltare i 2,40 e sono convinto che presto ce la farà». 

Descriva Gimbo con un aggettivo. 
«Unico. Ha un gran cuore, è molto intelligente. Sa cosa significa raggiungere grandi risultati con sacrifici enormi». 

Ci tolga una curiosità: Gianmarco e Chiara hanno mai litigato? 
«Solo quando lui si ostinava a giocare a basket e fare casino con gli amici prima di gare importanti e poi prendeva il mal di gola. Per il resto, sono due anime gemelle». 

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