Sei nazioni, Italia batte Irlanda 22-15 in un Olimpico strapieno

Sei nazioni, Italia batte Irlanda 22-15 in un Olimpico strapieno
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 16 Marzo 2013, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 11:23

ROMA - Il paradiso del rugby qui, all’Olimpico, a Roma. Ed azzurro. Lo dicono gli irlandesi, che se ne intendono di rugby e di cose di fede, uscendo mogi dallo stadione che si gonfiato d’orgoglio quando Orquera ha infilato il calcio del 22-15 a tempo scaduto, quando i 65mila tifosi italiani, spalla a spalla con i 10mila in maglia verde, hanno urlato con le ultime energie per spingere insieme a Parisse, Venditti, Zanni. Zanni, che feneomeno: eletto miglior giocatore del match ma a questo punto lui è il miglior giocatore del Torneo, nessun dubbio. L’Italia del merito è tutta sul prato dell’Olimpico: ha vinto la squadra più forte, più completa, dal gioco persino più bello anche per chi solo da poco si è avventurato tra mete e placcaggi.

Quante cariche, quante corse con la palla che volava dalle mani di un azzurro a un altro e poi ancora a un altro. Tante volte l’Italia aveva giocato bene, dominato, allungato e tante volte aveva perso perché le era sempre mancato un’inezia di esperienza, di maturità. Oggi no, gli irlandesi sono stati annichiliti dalla verve e dalla potenza degli azzurri che hanno mantenuto per un’eternità il possesso del pallone, che hanno fatto i padroni della touche, che hanno schiacciato il pack verde guadagnando munizioni su munizioni per il piede di Orquera (4 penalty infilati) e di Garcia, solo uno ma trasformato da quasi 50 metri. E quando tutto lo stadio ha capito che il momento di ammazzare il match era arrivato, gli azzurri hanno accortacciato gli irlandesi con millanta fasi e cambi di fronte aiutando quel diamante (ancora da tagliare, ma durissimo) di Venditti a portare il pallone in meta soto una montagna di corpi. Correva il minuto 48’ e l’Italia si è issata sul 16 a 6, oltre al break, con l’Irlanda che nel frattempo si frantumava come un grissino esaurendo prestissimo la panchina e commettendo falli che alla fine le costeranno tra cartellini gialli, un’enormità, mentre su quello appioppato a Parisse ci sarebbe da discutere.

Anzi no, chisseninporta. Dal quel momento la vera prova di intelligenza degli azzurri: resistere al ritorno dei verdi che si giocavano la faccia, che si giocavano un posto nei Lions e che negli ultimi 17 anni (diciassette amarissimi anni) ci avevano sempre irrisi. I verdi timonati dal mediano Jackson hanno iniziato macinare azioni: erano o non erano l’Irlanda che detta legge in Europa nelle coppe? Erano o non erano la bestia nera degli azzurri nel Sei Nazioni? Il numero 10 ha rosicchiato lo svantaggio con tre penalty consecutivi (16-15), ma alla fine la diga azzurra non ha ceduto impedendo agli irlandesi di segnare la meta che avrebbe ribaltato, ingiustamente, il punteggio. Memorabile l’urlo ”Italia Italia” dell’Olimpico per aiutare gli avanti azzurri a difendere gli ultimi centimetri prima della linea della vita. Dodici minuti in trincea davanti al fuoco ad alzo zero dei verdi, poi il contrattacco che al 69’ ha permesso ad Orquera di tornare a piazzare per il 19-15.

Negli ultimi dieci minuti, dopo una standing ovation italo-irlandese per il pilone Andrea Lo Cicero (103 caps, record) che è uscito dopo aver giocato la sua ultima partita in nazionale, l’Italia è tornata nella metà a campo irlandese e allora si è capito che l’impresa era vicina, che finalmente tutti i pronostici della vigilia potevano finire nel cestino. Azzurri ancora vicini alla meta, poi quell’ultimo calcio del neopapà Orquera che porta l’Italia al quarto posto finale, record uguagliato del Torneo 2007. Ma vincere all’Olimpico davanti a 74.417 tifosi (record) e sentire tutto il Foro Italico in festa è tutta un’altra cosa rispetto al, ci perdoni, piccolo Flaminio.

Il tabellino

Italia batte Irlanda 22-15 (9-6)

Italia: Masi (26' st Benvenuti), Venditti, Canale, Garcia, McLean, Orquera, Gori

(34' st Botes), Parisse, Favaro (18' st Derbyshire), Zanni, Furno (17' st Minto),

Geldenhuys (24' st Pavanello), Cittadini (34' st De Marchi), Ghiraldini (34' st

Giazzon), Lo Cicero (23' st Rizzo). All: Brunel.

Irlanda: Kearney, Gilroy, O'Driscoll, Marshall (27 pt Madigan), Earls (24' pt

Fitzgerald, 36' pt Henderson), 10 Jackson, Murray, Heslip, O'Brien, O'Mahony, Ryan

(39' st Marshall), McCarthy (24' st Toner), Ross (26' st Archer), Best (30' st

Cronin), Healy (17' st Kilcoyne). All: Kidney.

Arbitro: Barnes (Inghilterra).

Marcatori: nel pt, 5' c.p. Jackson, 13' e 21' c.p. Orquera, 36' c.p. Garcia, 41'

pt Jackson; nel st, 8' meta Venditti, trasformazione Orquera, 12', 17' e 23' c.p.

Jackson, 29' e 40' c.p. Orquera.

Note: espulsione temporanea (cartellino giallo) O'Driscoll 29' pt, Parisse 11'

st, 29' st Ryan, 37 st Murray.

Spettatori: 75 mila.

Quinto e ultimo turno. Italia-Irlanda 22-15; Galles-Inghilterra 30-3; Francia-Scozia. Classifica 23-16. 1) Galles p. 8 (+56); 2) Inghilterra p. 8 (+16); 3) Scozia p. 4 (-9)*; 4) Italia p. 4 (-36); 5) Irlanda p. 3 (-9); 6) Francia 3 (-18)* *una partita in meno Trionfo a sorpresa del Galles che al Millennium Stadium ha annientato l'arcifavorita Inghilterra 30-3. I gallesi hanno ribaltato ogni pronostico e hanno così vinto il Torneo grazie alla differenza punti fatti/subiti.

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