ANCONA - Uova, ovetti, ovoni. Riempiamone la casa. Perché l’uovo è simbolo della rinascita, della fecondità ma anche perché semplicemente porta bene. È un’usanza persiana nata cinquemila anni fa che si celebrava a primavera.
Un’idea che perfezionarono gli antichi romani che seppellivano un uovo rosso vivo nei campi per propiziare un buon raccolto. Poi, il cristianesimo vide nell’uovo il simbolo del Sepolcro, che è vuoto ma che rappresenta la rinascita dopo la morte.
La svolta in Francia
L’uovo dipinto nacque esattamente nel 1176, quando Luigi VII, di ritorno in Francia dopo la seconda crociata, ne ottenne in gran quantità tra i tributi delle terre dell’Abbazia di Saint Germain des Prés. Uova che qualcuno pensò di far colorare e di regalare al popolo per festeggiare il ritorno del re. Divenne un’usanza che si estese a tutto l’Occidente come regalo alla servitù. Però nel ceto sociale più abiente, nel Medioevo, iniziò il dono delle uova artificiali preziosi, in oro. Edoardo I d’Inghilterra, XIII secolo, aveva l’abitudine di farne realizzare a centinaia da regalare in occasione della Pasqua. Massima espressione di quest’usanza saranno le uova di Peter Carl Fabergé, che alla fine dell’Ottocento realizzò le uova più celebri del mondo. Quanto a quelli di cioccolato? Nascono nel XVIII secolo, per merito dei fratelli Fry che inventarono una pasta molle, una miscela di zucchero, burro di cacao e cioccolato in polvere che inserivano nelle uova svuotate. Poi, arrivò il primo stampo realizzato a Parigi nel 1870.
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Cosa serve
In commercio, ci sono appositi colori ad uso dei bambini per decorare le uova di Pasqua ma anche in natura, anzi nella dispensa, abbiamo tutto l’occorrente.
Le varie tinte
Per le varie tonalità di giallo usare lo zafferano, la curcuma, lo zenzero o fiori di camomilla. Per l’arancione, la paprika e le bucce di cipolla. Il marrone, si ottiene con il tè nero, il cacao e il caffè. Il rosso e anche il rosa, a secondo della quantità, con la barbabietola rossa (cotta), il karkadè o il cavolo rosso. Il verde è assicurato con gli spinaci o anche il prezzemolo, ma ci vuole una bella quantità. Il viola con il vino rosso o il succo d’uva e il blu con il radicchio o i mirtilli. Sfruttare i vari bagni per intensificare le sfumature.