Umberto Orsini, maestro di bellezza. A 90 anni in scena a Corridonia: «Sembra incredibile ma è mezzo secolo che conosco il signor Ivan Karamazov»

Orsini, maestro di bellezza. A 90 anni in scena a Corridonia
Orsini, maestro di bellezza. A 90 anni in scena a Corridonia
di Chiara Morini
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 13:00

È un grande del teatro italiano, un maestro del e sul palcoscenico: Umberto Orsini, che proprio ieri ha compiuto 90 anni, arriverà al teatro Velluti di Corridonia con “Le memorie di Ivan Karamazov”. Lo spettacolo, tratto dal romanzo di Dostoevskij su drammaturgia dello stesso Orsini e di Luca Micheletti, sarà in scena sabato 6 aprile, alle ore 21, per la stagione di Comune e Amat. 

Il personaggio

Racconta Orsini: «Sembra incredibile ma è circa mezzo secolo che conosco il signor Ivan Karamazov. L’ho incontrato in uno studio televisivo di via Teulada a Roma e da allora ci siamo guardati nello specchio e confusi l’uno nell’altro al punto di identificarci o de-identificarci». Lo studio cui il maestro del teatro italiano si riferisce è quello dello sceneggiato Rai, con prove e riprese tra il novembre 1968 e il gennaio 1969, con la messa in onda dal 16 novembre al 28 dicembre dello stesso anno. Ricorda: «L’ho costruito giorno dopo giorno quell’Ivan, gli ho dato un aspetto severo. L’ho difeso da una sceneggiatura che lo penalizzava battendomi per dare lo spazio adeguato all’importanza del suo Grande Inquisitore». Uno degli episodi di tale sceneggiato, ricorda Orsini, ebbe un ascolto record, quello in cui Karamazov era impegnato a discutere sull’esistenza di Dio. «È allora – prosegue – che ci siamo incontrati, negli anni ‘60, e da allora è stato difficile, per chi in quegli anni ha seguito quella trasmissione, separare la sua immagine dalla mia. A poco a poco anche io mi sono illuso di essere diventato il suo doppio, il suo sosia, per dirla con il suo autore il signor Dostoevskij».

La libertà del personaggio

Un personaggio caro a Orsini che oggi gli fa dire: «Mi sono dunque preso la libertà di rappresentarlo come un personaggio che resiste nel tempo, e mi sono chiesto, e gli ho fatto chiedere perché mai l’autore, il suo creatore, lo abbia abbandonato non finito.

E questo “non-finito” me lo sono trovato tra le mani oggi, come “in-finito”, e quindi meravigliosamente rappresentabile, perché immortale e dunque classico». La rappresentazione di oggi, prodotta dalla compagnia Umberto Orsini, vede la regia di Micheletti con assistente Francesco Martucci. Dal canto suo, il giovane regista, nelle note di presentazione, scrive che «si tratta di un’occasione unica di osservazione d’una convivenza tra interprete e personaggio con pochi paragoni nella storia del teatro dei nostri tempi». È un personaggio straordinario quello che uscirà fuori dallo spettacolo di Corridonia, per il quale Masimo Cesca, assessore comunale alla Cultura, dice che «è un grande onore per l’amministrazione comunale, per la città e per tutto il territorio condividere nel nostro teatro Velluti un momento così culturalmente elevato». «È un’occasione – aggiungono il presidente Amat Piero Celani e il direttore Gilberto Santini – per salutare un grande maestro del teatro italiano come Orsini a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno e ringraziarlo per la bellezza che ci regala con ogni suo spettacolo».

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