Pozzi, moderna Cassandra in streaming dal Gentile di Fabriano. Una delle figure femminili di più profonda tragicità

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di Saverio Spadavecchia
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Giovedì 25 Febbraio 2021, 10:05

FABRIANO - Il teatro Gentile come palco per concludere “Amato Teatro a casa tua! Atto Secondo”, rassegna in streaming nata su iniziativa dei Comuni del territorio, Amat, Regione e MiBact.

Domani, venerdì 26 febbraio, alle ore 21,15 (in streaming su www.marcheinscena.it) dalle assi dello storico teatro marchigiano, lo streaming di “Cassandra o dell’inganno”, che vedrà Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena italiana che da molti anni lavora intorno ai grandi temi e archetipi del mito. Una carriera partita con il debutto in scena con Giorgio Albertazzi e arrivata ad essere insignita di quattro premi Ubu e un Duse. Poi il cinema, diretta da Michelangelo Antognoni, Massimo Troisi e Roberto Benigni, per arrivare nel 1992 al David di Donatello vinto grazie all’interpretazione (miglior attrice non protagonista) in “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” di Carlo Verdone.

 


La drammaturgia originale
La Cassandra moderna di Elisabetta Pozzi è frutto di una drammaturgia originale che parte dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, sfiora la profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta e che racconta una società occidentale “esplosa”, ingannata dal cavallo di Troia della modernità. La Cassandra di Elisabetta Pozzi è una figura contemporanea, ma al tempo stessa strettamente legata al mito, capace di visioni accuratissime ma incapace di farsi ascoltare dai suoi simili.

Una voce che cerca di guidare chi ascolta, che ammonisce, ma che rimane vuota e lontana dal cuore e dalle menti dei comuni mortali. «Per descriverla bisogna ritornare al 2011 e alle paure scatenate dal terremoto prima e dal disastro nucleare di Fukushima. Da quello shock e dalla successiva indagine che mi ha fatto maturare l’idea che il progresso fine a sé stesso non è altro che un cavallo di Troia e che l’unico valore condiviso dall’uomo è il denaro e questo non può essere il nostro tratto comune».


Il rapporto con Fini
Centrale poi il rapporto con Massimo Fini, giornalista e scrittore, partendo dal libro “La ragione aveva torto?” e poi sviluppato con un potente epilogo scritto a quattro mani in cui l’uomo moderno, con la sua incapacità di porsi dei limiti, «è ormai diventato un minuscolo ragno al centro d’una immensa tela che si tesse ormai da sola, e di cui è l’unico prigioniero». E poi lo streaming, come strumento per continuare a parlare di teatro. «Forse lo streaming selvaggio può essere controproducente, ma d’altra parte bisogna anche dire che tutto questo parlare di teatro attraverso i social è stata una cosa positiva perché magari qualcuno che non ne era appassionato si è avvicinato. Io ho parlato di teatro, delle emozioni, delle persone con cui ho lavorato, quindi Carmelo Bene o Luca Ronconi, ho fatto delle letture, ma “Cassandra” è l’unico spettacolo per un teatro anche grazie all’invito di Amat». Lo spettacolo (inizio ore 21.15) verrà trasmesso in streaming attraverso il portale curato da Amat www.marcheinscena.it , con un biglietto messo in vendita a 5 euro su vivaticket.com. Acquistato il biglietto online lo spettatore riceverà tramite email una password per accedere allo spettacolo.

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