Barbara De Rossi protagonista insieme a Iannuzzo in “Il padre della sposa”: «La mia Michelle ha innata l’arte di mediare»

Barbara De Rossi protagonista insieme a Iannuzzo in “Il padre della sposa”: «La mia Michelle ha innata l’arte di mediare»
Barbara De Rossi protagonista insieme a Iannuzzo in “Il padre della sposa”: «La mia Michelle ha innata l’arte di mediare»
di Chiara Morini
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 03:50

POLLENZA - Attrice di cinema, fiction e teatro, è tra le più apprezzate donne dello spettacolo: Barbara De Rossi sarà al Teatro Verdi di Pollenza alle 21,15 di venerdì 24 febbraio, con lo spettacolo “Il padre della sposa”. Scritta da Caroline Franke, con la regia di Gianluca Guidi, la commedia fa parte della stagione voluta da Comune e Amat (info: 0733549936). 
Barbara De Rossi, dopo tanti ruoli drammatici, anche uno quasi comico…
«Devo dire che negli ultimi anni ho “virato” verso questa direzione, con una sorta di palestra ad esempio nella fiction “Un ciclone in famiglia”. Poi ho fatto “Lettere d’amore” con Enzo Decaro. Devo dire che mi piace fare le commedie, è bello sentire ridere il pubblico».

Che spettacolo è?
«Gianluca Guidi, che cura la regia ed è figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero, ha la commedia nel suo dna, lo dico sempre. Ha una visione così ironica, anche nella vita, e riesce a costruire e impostare le commedie in modo divertente, mettendo a proprio agio gli attori. Con lui ho scoperto il mio lato comico».

Lei è Michelle, la madre...
«Sentimentale, media nel rapporto padre-figlia, difficile quando la giovane si sposa. Gianfranco Jannuzzo, il padre, dà vita a scene davvero buffe. E il merito, torno a dirlo, è ancora di Guidi, che in alcuni casi, secondo me, supera pure i genitori».

Il pubblico? 
«Il pubblico si diverte, non fa in tempo a finire di ridere per una gag, che ce n’è un’altra con cui ridere. E devo dire che è splendido, e abbiamo avuto anche 25 applausi a scena aperta. C’è una comunione incredibile tra noi attori, siamo un gruppo affiatato, compreso Gaetano (il wedding planner) che ha un background di drammi, ma qui affronta la scena con una splendida vena ironica.

Ripeto il gruppo è in armonia, si lavora bene e il pubblico lo sente». 

Mamma sulla scena, ma nella vita che mamma è? 
«Sono sempre stata presente per mia figlia, ho impostato la carriera per starle vicino, sono una mamma tradizionale e presente. E devo dire che quando aveva due anni ho lasciato il teatro, riprendendolo solo quando ne aveva 20. Ho lasciato che facesse la sua vita, non sarà attrice, ma psicologa».

In tv si è occupata di femminicidi, come venirne a capo?
«Il codice rosso funziona fino a un certo punto, ritengo che si debba dare peso vero alle denunce. Non aspettare che ne arrivino 6 o 7. Bisogna abbattere la burocrazia e proteggere le donne fin dal primo minuto della loro denuncia. Anche lo stalking va punito. Me ne occupo anche con la mia associazione, mi occupo di donne dal 1998 e ormai conosco le varie problematiche. Avrei voluto fare, in tv, una trasmissione che magari arrivasse anche alle istituzioni». 

Come vede oggi il mondo dello spettacolo?
«È sempre stato un punto interrogativo. Mia madre mi diceva: “Laureati. Ecco io consiglio di portare avanti anche un piano alternativo. Oggi il web ha modificato i canoni: prima si partecipava al massimo ai concorsi di bellezza, poi si lavorava, oggi invece sul web che cosa si mostra? Il talento di cosa? Se si sa cantare, ok, ma di talento ne vedo poco. In questo lavoro non si improvvisa, ma si deve studiare e formarsi tanto, invece vedo solo un esercito dell’apparire. Non voglio fare la bacchettona, mi diverto anche, ma vedo una perdita di contenuti. A me piaceva il fatto che un tempo si doveva stare attenti, un tempo c’era il vero bello».

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