Torna a risplendere il Polittico di Crivelli ad Ascoli. In anteprima la restauratrice Allegri illustra l’intervento: «Che emozione»

Il polittico di Carlo Crivelli conservato nella cattedrale di Ascoli
Il polittico di Carlo Crivelli conservato nella cattedrale di Ascoli
di Pierfrancesco Simoni
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 07:35

ASCOLI - Si è concluso il laborioso restauro del Polittico di Sant’Emidio, di Carlo Crivelli, custodito nella cappella del Ss Sacramento, nella cattedrale di Ascoli. Un lavoro certosino, realizzato dalla restauratrice Rossana Allegri. Venerdì 8 ottobre, alle 16, in duomo, avrà luogo l’inaugurazione. Interverranno il vescovo monsignor Domenico Pompili; il parroco della cattedrale don Luigi Nardi; il sindaco Marco Fioravanti; Pierluigi Moriconi, funzionario storico dell’arte Soprintendenza delle Marche; Michele Picciolo, direttore scientifico della Pinacoteca vescovile e la stessa restauratrice Allegri.

 
Lavoro complesso
La dottoressa Allegri illustra il suo intervento. «È durato un anno e mezzo, ma non è ancora stato effettuato il rimontaggio dell’opera. Il polittico è stato smontato il 29 gennaio 2020 dai vigili del fuoco di Ascoli. Dopodiché si è potuta osservare l’opera da vicino e riscontrarne lo stato conservativo: le superfici pittoriche versavano in buone condizioni, tutte le cornici intagliate erano ricoperte da rifacimenti e patine scure apposti nel corso dei precedenti interventi conservativi, dal retro era stata applicata una fitta traversatura che bloccava i movimenti naturali dei supporti ed aveva provocato la riapertura di alcune fenditure risanate con cunei lignei, infine era in atto un’infestazione di tarli. Sono state effettuate le indagini scientifiche preliminari dalla ditta Art&Co, spin-off dell’Università di Camerino, che hanno rilevato lo stato conservativo dei dipinti e la presenza di ritocchi ed interventi precedenti, oltre al riconoscimento delle tecniche pittoriche e dei materiali utilizzati dall’artista. Per eliminare i tarli è stata incaricata la ditta Project & Service Ecology di Sarnano. L’intervento di restauro è iniziato a metà maggio.

Per gli interventi sui supporti sono stati incaricati Ciro Castelli e Letizia Tamberi. Il mio intervento è stato ultimato a luglio. In occasione delle festività di Sant’Emidio (agosto, ndr) è stata esposta la parte centrale del polittico. Il lavoro è consistito nella pulitura dell’opera: dalle superfici pittoriche sono stati rimossi i depositi superficiali e la vernice ossidata dell’ultimo restauro; dalle cornici sono state asportate le sovrammissioni per liberare le splendide dorature originali da tutti i rifacimenti. La pulitura delle dorature è stata la parte più difficoltosa e complessa. Poi sono state stuccate e ritoccate a selezione cromatica tutte le lacune nei dipinti e i fori dei tarli. Sul supporto sono state rimosse le nottole che fissavano le traverse, sostituite con un sistema elastico registrabile nel tempo. Per consentire la movimentazione e l’ancoraggio alla struttura di sostegno è stata applicata un’intelaiatura lignea dal retro dei due registri superiori».


La passione
La restauratrice rivela quali emozioni ha provato: «L’onore e la grande responsabilità di operare su un capolavoro di tale grandezza, oltre alla consapevolezza che ogni minimo errore avrebbe potuto compromettere i materiali originali, mi hanno obbligato a valutare con la massima attenzione tutte le operazioni da eseguire. In sintesi ho provato paura di sbagliare e soddisfazione per i risultati ottenuti. La Pietà, che è veramente toccante, è forse il soggetto che più mi ha colpito, ma è difficilissimo rispondere perché il polittico è fantastico in ogni minimo particolare: lo sguardo di San Paolo, così intenso e penetrante, la bellezza dei volti della Vergine, delle due Sante e di Sant’Emidio, la posa nobile e quasi altezzosa di San Giorgio, i dialoghi e i litigi tra i Santi della predella, le mani elegantissime di tutti i personaggi… Quello che mi ha colpito di più è la raffinatezza presente in ogni dettaglio, la perizia delle tecniche esecutive, la ricchezza delle pastiglie e l’eleganza delle finiture, ma l’elenco è troppo lungo… Per permettere alle persone (di Ascoli e di chi avrà la fortuna di venire ad Ascoli in questo periodo) di apprezzare da vicino l’opera, si è preferito non rimontarla subito nella parte di fondo della Cappella del Sacramento, ma di esporla smontata». Infine un consiglio: «il modo per conservare meglio il Polittico è una costante manutenzione».

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