Piattella e la materia di luce: al pittore dedicate due mostre al Palazzo Pergoli di Falconara e alla Galleria Puccini di Ancona

Piattella e la materia di luce: al pittore dedicate due mostre al Palazzo Pergoli di Falconara e alla Galleria Puccini di Ancona
Piattella e la materia di luce: al pittore dedicate due mostre al Palazzo Pergoli di Falconara e alla Galleria Puccini di Ancona
di Lucilla Niccolini
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Domenica 7 Aprile 2024, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 16:26

Di che materia sia la luce, ce l’ha dimostrato nella sua lunga, “luminosa” carriera Oscar Piattella. Ed è appunto “Materia di luce” il titolo delle mostre che l’Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche gli ha dedicato, al compimento di un anno dalla scomparsa. La prima è stata inaugurata alla fine di marzo al Centro documentazione Arte contemporanea di Falconara, nel Palazzo Pergoli. È visitabile fino al 12 maggio. A complemento, un'altra piccola esposizione di quattro opere si è aperta ieri alla Galleria Puccini di Ancona, in via Matteotti 31/A. Rientrano entrambe nel più ampio progetto espositivo dell'Amia, dedicato ad “Aspetti dei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea”.

La selezione

Dalla corposa collezione di Piattella, conservata nella sua casa-laboratorio di Cantiano, i curatori, Gualtiero De Santi e Alberto Mazzacchera, hanno selezionato alcuni capolavori assoluti del periodo tra il 2001 e il 2007. Testimoniano la sensibilità ineguagliabile dell’artista nel dialogo con la natura. Lasciata la natia Pesaro circa mezzo secolo fa, per appartarsi tra le valli preappenniniche, con la moglie Anna ha continuato a svolgere la professione di farmacista. E ha imparato a osservare e a interpretare i differenti volti del contesto naturale, a volte selvaggio, di un mistero incomprensibile, più spesso ridente e amico, di sfolgorante, rassicurante bellezza. Gli occhi chiari di Oscar, aperti sul mondo e insieme sognanti, hanno colto ogni sfumatura della luce diurna e i baluginii notturni della luna. Le sue mani da alchimista hanno combinato minerali, polveri, terre diverse mescolate a resti organici e a pietruzze, conchiglie e sabbie, per creare colori inediti, materici, da distribuire sulle grandi tele in campiture astratte.

Ogni volta, in ogni nuova creazione, gli riusciva il miracolo di restituirci, con immagini non figurative, le forme e la luce della realtà: colline, valli, spiagge, marine. Nella grande mostra di Falconara, come in quella più contenuta di Ancona, stupiscono il visitatore gli accostamenti di colori discordanti, capaci di suggerire le ore del giorno, tramonti infuocati e notturni spettrali, meriggi pallidi e assorti, in cui brillano cocci aguzzi di bottiglia.

L’ispirazione

Non sembri inopportuno il riferimento a Montale, perché sempre Oscar Piattella ha trovato nella poesia ispirazione e modello per le sue creazioni. Ha coltivato rapporti affettuosi, sodalizi duraturi con poeti e intellettuali che, a loro volta, gli hanno dedicato saggi e poemi. Ed è facile che, osservando i grandi quadri esposti in questi giorni a Palazzo Pergoli e alla Galleria Puccini, succeda che sentiamo risuonare dentro versi amati, quelli che, fin dall'infanzia, per ognuno di noi hanno significato la scoperta della voce poetica: suggestioni sonore e cromatiche, scintille di verità, intuizioni. Una avvertenza: sarà difficile, nelle sale delle due mostre dedicate a Oscar Piattella, resistere alla tentazione di toccare le tele, di accarezzare con i polpastrelli le scaglie di mare evocate da schegge di madreperla, le sabbie quarzifere della spiaggia abbagliante sotto il sole a picco, le strisce di luce azzurra che, in uno dei suoi quadri, filtrano tra “I rami del cielo”.

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