Di che materia sia la luce, ce l’ha dimostrato nella sua lunga, “luminosa” carriera Oscar Piattella. Ed è appunto “Materia di luce” il titolo delle mostre che l’Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche gli ha dedicato, al compimento di un anno dalla scomparsa. La prima è stata inaugurata alla fine di marzo al Centro documentazione Arte contemporanea di Falconara, nel Palazzo Pergoli. È visitabile fino al 12 maggio. A complemento, un'altra piccola esposizione di quattro opere si è aperta ieri alla Galleria Puccini di Ancona, in via Matteotti 31/A. Rientrano entrambe nel più ampio progetto espositivo dell'Amia, dedicato ad “Aspetti dei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea”.
La selezione
Dalla corposa collezione di Piattella, conservata nella sua casa-laboratorio di Cantiano, i curatori, Gualtiero De Santi e Alberto Mazzacchera, hanno selezionato alcuni capolavori assoluti del periodo tra il 2001 e il 2007. Testimoniano la sensibilità ineguagliabile dell’artista nel dialogo con la natura. Lasciata la natia Pesaro circa mezzo secolo fa, per appartarsi tra le valli preappenniniche, con la moglie Anna ha continuato a svolgere la professione di farmacista. E ha imparato a osservare e a interpretare i differenti volti del contesto naturale, a volte selvaggio, di un mistero incomprensibile, più spesso ridente e amico, di sfolgorante, rassicurante bellezza. Gli occhi chiari di Oscar, aperti sul mondo e insieme sognanti, hanno colto ogni sfumatura della luce diurna e i baluginii notturni della luna. Le sue mani da alchimista hanno combinato minerali, polveri, terre diverse mescolate a resti organici e a pietruzze, conchiglie e sabbie, per creare colori inediti, materici, da distribuire sulle grandi tele in campiture astratte.
L’ispirazione
Non sembri inopportuno il riferimento a Montale, perché sempre Oscar Piattella ha trovato nella poesia ispirazione e modello per le sue creazioni. Ha coltivato rapporti affettuosi, sodalizi duraturi con poeti e intellettuali che, a loro volta, gli hanno dedicato saggi e poemi. Ed è facile che, osservando i grandi quadri esposti in questi giorni a Palazzo Pergoli e alla Galleria Puccini, succeda che sentiamo risuonare dentro versi amati, quelli che, fin dall'infanzia, per ognuno di noi hanno significato la scoperta della voce poetica: suggestioni sonore e cromatiche, scintille di verità, intuizioni. Una avvertenza: sarà difficile, nelle sale delle due mostre dedicate a Oscar Piattella, resistere alla tentazione di toccare le tele, di accarezzare con i polpastrelli le scaglie di mare evocate da schegge di madreperla, le sabbie quarzifere della spiaggia abbagliante sotto il sole a picco, le strisce di luce azzurra che, in uno dei suoi quadri, filtrano tra “I rami del cielo”.