Lo sguardo della generazione silenziosa, a Fano “Loading” con le opere di Enrico Pierotti e Ricardo Aleodor Venturi

Enrico Pierotti (in piedi) e Ricardo Aleodor Venturi
Enrico Pierotti (in piedi) e Ricardo Aleodor Venturi
di Elisabetta Marsigli
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 09:35

FANO - Due giovani artisti marchigiani a confronto, in un dialogo, iniziato qualche anno fa, che segna l’evoluzione del loro percorso d’arte: si inaugura domani alle ore 17, a Palazzo Bracci Pagani, in corso Matteotti a Fano, “Loading” con le opere di Enrico Pierotti e Ricardo Aleodor Venturi, a cura di Lucia Camela, fruibile fino al 17 ottobre, (dalle 17 alle 20, escluso il lunedì). “Loading” è l’evoluzione di “Quietare”, la mostra in programma nel 2020 che univa il racconto dei due artisti e del loro rapporto con il paesaggio marchigiano, invitando il pubblico a fermarsi ad osservare con più profondità.


Il senso del tempo
Quell’incontro, bloccato dalla pandemia da Coronavirus che ha sconvolto il mondo, tentava già di mostrare, ad un pubblico continuamente bombardato dalle immagini, lo sguardo di una nuova generazione silenziosa, per la quale il tempo riacquisisce la sua importanza e la lentezza non diventa più sinonimo di arretratezza, ma di profondità. E se già allora, la situazione imponeva di fermarsi e di vivere un tempo dilazionato, in Loading c’è l’evoluzione di quel racconto che prosegue e si aggiorna di nuove consapevolezze. La mostra mette a confronto due artisti marchigiani, ma soprattutto due amici: Enrico Pierotti e Ricardo Aleodor Venturi, sono stati prima compagni di banco alla Scuola del Libro di Urbino, sezione incisione, poi all’Accademia delle Belle Arti indirizzo pittura.

Entrambi sono nati e cresciuti nelle Marche, territorio che costituisce il principale punto di incontro tra le loro pratiche artistiche formalmente differenti.


Il dialogo
Tra i due artisti perdura quindi da diversi anni un dialogo che ha avuto il suo primo riscontro nella mostra collettiva “L’Abitante” presso l’Attico di Palazzo Montebarocci a Pesaro, a cura di Adele Cappelli, di qualche anno fa. Uniti nelle radici, Pierotti e Venturi lavorano con il paesaggio e con lo spazio in un rapporto di contaminazione, cura e collaborazione. Le opere esposte sono un estratto di due artisti che nella pittura hanno trovato un linguaggio importante per la loro ricerca, sviluppato in due forme molto diverse della rappresentazione. «Enrico e Ricardo sono due amici e artisti complementari tanto nella loro personalità quanto nella loro arte. - spiega la curatrice Lucia Camela - Due menti brillanti e due anime umili, con uno sguardo profondo e attento nei confronti della la natura, ma forme diverse per nobilitarla. Enrico è un Pittore con la P maiuscola, che conosce il materiale e lo sa usare con grande metodo ottenendo ottimi risultati. Le sue tele ti donano un momento di contemplazione. La sua pittura ti immerge dentro il quadro e ti invita ad osservare ogni pennellata e ad ammirare la vista di quei paesaggi che sceglie e vive. Ricardo è un vortice d’energia, con una pratica che include tanti mezzi quante le sue innumerevoli idee. È sperimentale e geniale: muove gli oggetti con sé in nuove avventure e li trasforma in nuove creature. Le sue opere sono responsabili, eleganti ed inclusive: dialogano con lo spazio, trovano posto in qualsiasi contesto, creando delle narrazioni senza una fine». 

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