Lopez e Solenghi in piazza a Urbino con il loro show: «Giochiamo anche con i Papi ma vogliamo soltanto far ridere»

Tullio Solenghi e Massimo Lopez
Tullio Solenghi e Massimo Lopez
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 17 Luglio 2021, 10:10

URBINO - La comicità e l’allegria saranno le protagoniste della serata di domani, nella splendida piazza Rinascimento di Urbino (alle 21) con l’intramontabile show dell’inossidabile coppia formata da Massimo Lopez e Tullio Solenghi.

  
La passione
Uno show di cui i due mattatori sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale: uno spettacolo che dopo due stagioni trionfali in cui si sono superate le 200 repliche, si avvia alla terza con sempre rinnovata passione. Due ore intense di spettacolo in cui Tullio e Massimo, da vecchie volpi del palcoscenico, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile marchio di fabbrica, fatto di sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie. Lo show attraversa ogni sera quel sottile filo che separa comicità e satira.


I temi
«È uno spettacolo che si presta molto anche all’improvvisazione, ma abbiamo sperimentato il tutto sera dopo sera, incontrando pubblici diversi, ma sempre attenti a non farsi sfuggire ogni sfumatura. Qualcuno può intravedere anche la satira, ma per noi è in secondo piano. C’è il fine di giocare con i personaggi, usandone le caratteristiche psicologiche o vocali: è chiaro che alla fine emerga anche la satira», conferma Lopez.

E quando la comicità è quella sana, nessuno si offende, anzi, «mai nessun personaggio se l’è presa. - prosegue Lopez - Anche i Papi, ho saputo, hanno apprezzato le loro imitazioni.

Addirittura un giorno dentro San Pietro fui fermato da un cardinale che mi chiese di imitare l’allora Papa Giovanni Paolo II. Non ho mai imitato personaggi con l’intento di essere irriverente e cerco di essere sempre rispettoso dei personaggi che imito. Anche l’imitazione, se realizzata bene, può essere un omaggio».

Uno spettacolo che è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco, dopo 15 anni: da Papa Ratzinger a Rossini, da Sinatra a Dean Martin, negli echi di politici vecchie e nuovi.

«Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, ci ha ripagati alla grande con un centinaio di date nella prima stagione e più di cento nella seconda, e con altrettante e più in quella attuale. - aggiunge Lopez - I teatri esauriti ci stanno esaltando, ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio». E non mancherà un omaggio ad Anna Marchesini.


L’amicizia
«L’amicizia tra noi è nata prima e poi è venuto il fatto di essere molto in linea con un discorso artistico comune. L’intensità con cui la gente la ricorda è comune al pubblico di qualsiasi latitudine o longitudine». C’è tanto bisogno di teatro e bisogno di sorridere e ridere, ma forse in questo momento è una missione un po’ più difficile quella di far ridere: «Se la chiamiamo missione sì, è molto più difficile».

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