In Bielorussia non dirottano solo aerei di linea della Ryanair schierando Mig29 armati di missili aria-aria per arrestare il dissidente Roman Protasevich e la sua fidanzata, ma trovano il tempo anche per difendere l'integrità e la moralità del popolo soggetto al dittatore Lukashenko. I bielorussi vengono messi in guardia, durante la sobria trasmissione "La medaglia di Giuda" (con tanto di effigie del traditore impiccato sempre in primo piano), da quell'inferno di peccato e dannazione, quella «fogna» che è l'Eurovision Song Contest a cominciare naturalmente dai vincitori, i Maneskin, protagonisti di un «bestiario di pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di Aids». E ce n'è anche - sarà meglio ricordarlo nel caso si decida di andare in Bielorussia a prendere il sole o a fare il bagno in un lago o in piscina - per «gli individui in tanga». Il conduttore Azaronak tranquilizza tuttavia il pubblico ricordando che «l'Eurovision non è stato certo trasmesso dalle tv bielorusse».
Il video è stato diffuso dall'Associazione bielorussi in Italia - Supolka" attraverso la pagina Facebook che riporta:
“Un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS”: il propagandista filogovernativo bielorusso Azarenok apostrofa i vincitori di Eurovision Song Contest, i Måneskin.
La rubrica “la medaglia di Giuda” fa parte della trasmissione domenicale “La Settimana” che esce ogni domenica sul canale televisivo bielorusso CTV. Il suo autore e presentatore Grigoriy Azarenok (Ryhor Azaronak) ha condiviso la propria opinione sul concorso musicale, i suoi vincitori e sui valori democratici occidentali in generale:
“Guardate che cosa ha vinto Eurovision. È un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS. Per fortuna non l’hanno trasmesso in Bielorussia. Il mondo moderno della democrazia e del progresso sta avanzando con successo verso la demenza totale, verso le perversioni fuori di testa, verso gli individui in tanga, verso la distruzione di tutto ciò che è umano nell’uomo. Dobbiamo separarci da tale progresso dalla cortina di ferro. Preferiamo la dittatura. Tutto il mondo sprofonderà in questo abisso, ma la Bielorussia rimarrà un’isola di libertà".
E per capire che tipo di musica e quali eventi siano graditi al regime bielorusso ecco una puntata che, nell'ultima parte, permette di comprendere molte cose.
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