FANO - Con oltre trent’anni di storia la band dei Twenty Four Hours sta ultimando il suo nuovo Lp “Rubbish”, frutto delle sessioni di composizione e registrazione effettuate lo scorso agosto allo Studio Sette di Fano. Tutto nacque a Bari negli anni ’80, l’età degli studi universitari, ma la vita ha poi portato altrove i componenti del gruppo: il leader Paolo Lippe a Fano come medico ospedaliero, il fratello Marco ad Alzano Lombardo, insegnante di sostegno, Antonio Paparelli a Casamassima, educatore in una cooperativa di servizi. Ma la passione per il rock è il cordone ombelicale che li ha sempre uniti. A Fano si è unito a loro Paolo Sorcinelli, l’unico musicista professionista e dal 2016 collabora con loro anche la sorella di Paolo, Elena, voce e testi.
La scelta di Fano
«Dopo i tanti concerti iniziali», racconta Paolo Lippe «nel ’94 le nostre vite si sono separate e non era facile riunirci per fare concerti. Siamo sempre rimasti in contatto e ci vediamo d’estate. Decidiamo ogni volta un posto nuovo, un luogo dove poter anche registrare. Gli ultimi due album li abbiamo realizzati a Fano, nel 2021 e quest’anno».
Un assetto assai curioso quindi, che non ha tolto lo smalto e la creatività alla band, anzi. Ad agosto è stata l’occasione per ritrovare anche molti dei membri storici tra cui Giovanni Lombardi, rientrato in Italia dopo ben 28 anni a Los Angeles. «È stata la prima volta invece per Ruggero Condò», prosegue Paolo «talentuoso sassofonista della band, assieme a tutta la line-up storica con la quale sono stati registrati tre pezzi in presa diretta in un’unica session di musica improvvisata nel corso della quale siamo riusciti a “portarci a casa” due cover di brani psichedelici (Careful with that axe Eugene dei Pink Floyd e 59 to 1 dei Tuxedomoon)».
Il nuovo album uscirà solo in vinile e in formato digitale esclusivamente per coloro che contribuiranno alla campagna di crowdfunding attiva dal 23 settembre: «Si chiamerà Rubbish perché abbiamo deciso di fare rivivere uno dei nostri storici brani, uno di quelli che suonavamo dal vivo negli anni ‘80 e di cui trovate testimonianza nelle registrazioni d’archivio disponibili su Bandcamp, nell’album Onyx marker.
Particolarmente originale la forma di crowdfunding ideata dalla band: «I donatori che hanno contribuito e contribuiranno con la cifra economicamente più impegnativa (50 euro) potranno suggerire scelte di arrangiamento e mixaggio per i brani, nonché per la scelta della copertina dell’album», conclude Paolo.