Cenerentola da applausi, la Rete Lirica Marchigiana conquista Fano

La Cenerentola Rete Lirica Marchigiana
La Cenerentola Rete Lirica Marchigiana
di Massimo Foghetti
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 02:55

Ha debuttato sabato scorso al Teatro della Fortuna il nuovo allestimento di una delle opere più note e amate di Gioachino Rossini: “La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo” messo in scena dalla Rete Lirica delle Marche; spettacolo che verrà replicato sabato 10 febbraio alle ore 21 al teatro dell’Aquila di Fermo, con una anteprima per i giovani giovedì 8 febbraio alle ore 17, e sabato 17 febbraio alle ore 20.30 al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, con l’anteprima giovani il 15 alle ore 17. Cenerentola non finisce mai di incantare fin dalle prime note della sua celebre ouverture, vuoi per il mondo fiabesco che evoca, vuoi per l’impronta contestuale di opera buffa che ne fa una composizione di timbro tipico rossiniano. 

L’allestimento

E questo nuovo allestimento, pur non rinunciando a una interpretazione originale proposta dalla regia curata da Matteo Anselmi, questo timbro lo conserva tutto. La musica è un effluvio di note che richiedono vocalità ben più ardue di quelle già difficoltose del Barbiere di Siviglia e dell’Italiana in Algeri, opere proposte dalla Rete Lirica delle Marche rispettivamente nella stagione del 2016 e in quella del 2019; a parte il fatto che per Fano si tratta di un recupero del repertorio rossiniano, dopo che per lungo tempo questo è stato quasi completamente assorbito dal Rof. Una casalinga di tutti i giorni è impegnata nelle consuete faccende domestiche, quando aprendo un libro viene letteralmente assorbita dalla storia che esso descrive. In realtà tutto l’ambiente è ricoperto di libri pronti a rivelare le loro storie; chissà quante ne contengono e che mondi favolosi descrivono. È una nuova “Storia Infinita” che ricomincia non però contro il “Nulla”, ma contro le piccinerie e le debolezze di una nobiltà avviata inesorabilmente verso il declino. A dare corpo e sonorità a questa fiaba rivisitata dal testo classico di Perrault dal libretto scritto da Giacomo Ferretti in soli 22 giorni, sono stati i protagonisti, a partire da Chiara Tirotta nel ruolo di Angelina, alias Cenerentola che ha affrontato gli scogli della vocalità rossiniana con grazia e naturalezza, per includere allo stesso tempo il tenore Pietro Adaini nelle vesti di Don Ramiro, veemente e passionale per quanto consentito dal suo ruolo edificante.

Gli interpreti

Bravissimo interprete dei canoni dell’opera buffa il trio composto da Giuseppe Troia (Don Magnifico) e dalle due sorellastre Clorinda – il soprano spagnolo Patricia Calvache e Tisbe – il mezzo soprano georgiano Tamar Ugrekhelidze, mentre Matteo Mancini (Dandini il servitore che si presta l’inganno) e Giacomo Nanni (l’Alidoro che fa le veci della fata nella versione classica della fiaba), contribuiscono non solo con il canto ma anche con l’interpretazione scenica alla vivacità della scena. Lunghi applausi hanno alla fine sottolineato la prova dell’orchestra Sinfonica Rossini diretta dal maestro Andrea Foti e del coro lirico del teatro della Fortuna diretto da Mirca Rosciani. Costumi e scena si sono integrati con fantasia e originalità a vicenda, esprimendo allo stesso tempo le iperbole e le esagerazioni consentite in un modo fiabesco a cui la musica di Rossini dà tono e colore.

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