Cronaca di provincia sul grande schermo, esce nelle sale "Castelrotto" il film made in Marche

Il regista Damiano Giacomelli dietro la macchina da presa
Il regista Damiano Giacomelli dietro la macchina da presa
di Alessandra Clementi
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Domenica 4 Febbraio 2024, 04:10

Un maestro in pensione con la passione per la cronaca, un paesino dell’entroterra marchigiano e un vecchio torto subito. C’è tutto questo nel film “Castelrotto” opera prima del tolentinate Damiano Giacomelli che uscirà sabato nelle sale marchigiane dopo essere passato sia al Festival del Cinema di Venezia che al Festival di Torino nella sezione “La prima volta”.


Un noir di provincia


Per essere una prima volta è partita passando per le vetrine più quotate del cinema italiano, la pellicola di Giacomelli che ha realizzato un lungometraggio interamente made in Marche. Eccetto qualche attore come il protagonista interpretato da Giorgio Colangeli e l’attrice Antonella Attili, il resto del cast e della troupe sono tutti marchigiani. E l’atmosfera che si respira nel film è quella dei piccoli borghi di provincia, arroccati sugli Appennini. È qui che Giacomelli ha ambientato la sua storia in un paese immaginario quale Castelrotto girato a Torchiaro in provincia di Fermo. La storia è quella di Ottone, ex cronista locale e maestro elementare in pensione, che approfitta di una scomparsa per riprendere la penna in mano e vendicarsi di un vecchio torto subito. Il piano dell’anziano cronista è quello di manipolare il racconto del nuovo crimine per far accusare gli uomini che gli hanno rovinato la vita, dando vita a una commedia nera investigativa.


Made in Marche


«L’idea del film – spiega Giacomelli – nasce dal mio interesse per la cronaca locale, soprattutto su come alcuni fatti vengono narrati. In particolare mi sono appassionato ai giornali intorno al 2014 nel periodo in cui anche su scala locale la carta stampata ha ceduto definitivamente il passo alle pubblicazioni online. Man mano che raccoglievo materiale di cronaca ho iniziato a viverlo attraverso un filtro, una voce che poi è diventata il centro del film.

Così è nato Ottone, un maestro decaduto che persegue la sua cieca vendetta personale e nel farlo si riappropria di una vitalità perduta». Oltre a Colangeli, gli altri interpreti della pellicola sono Fabrizio Ferracane, Denise Tantucci, Mirco Abbruzzetti, Giorgio Montanini, Antonella Attili, Ermanno De Biagi e Stanley Igbowke. Anche la produzione è di casa, infatti il film ha vinto un bando di Marche Film Commission, la casa di produzione è la Yuk! film srl oltre ad aver ricevuto il sostegno della Regione Marche. Perché un giovane cineasta sceglie di girare e parlare delle Marche? «Rimanere nella mia terra mi ha permesso di essere libero- risponde Giacomelli – ed è stato possibile costruire una realtà strutturata che altrove non avrei avuto».


Il regista


Giacomelli, classe 1983, regista e sceneggiatore, si è formato a Roma come ogni cineasta che si rispetti e la sua passione per il cinema è stata alimentata dai maestri del cinema italiano quali Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio spaziando poi nella produzione americana con i fratelli Coen e il movimento Dogma 95. Dopo gli studi universitari in comunicazione e un master in scrittura cinematografica, Giacomelli inizia a lavorare come filmmaker indipendente, su inchieste televisive a tema sociale. Attivo dal 2006 con laboratori in istituti scolastici di vario ordine e grado, nel 2010 fonda nella sua città natale il centro di formazione e produzione cinematografica Officine Mattòli. Dal 2007 scrive, dirige e monta diversi lavori, che spaziano dal documentario breve al cortometraggio promozionale per aziende, festival ed enti pubblici. La prossima scommessa di Giacomelli sarà un documentario su Ripe San Ginesio, rimanendo saldamente nelle Marche.

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