ASCOLI - Lo scorso anno aveva debuttato sul palcoscenico dell’Ariston in occasione della serata riservata ai duetti, affiancando Dardust e Rancore nella cover del brano con cui Elisa aveva vinto il Festival nel 2000, “Luce - tramonti ad Nord Est”.
Stavolta, sempre sotto l’ala protettrice del musicista, autore e produttore ascolano Dardust, al secolo Dario Faini, saranno in gara dal 2 al 6 marzo presso la competizione canora più importante d’Italia. Si tratta del duo con il nome più stravagante, vale a dire “La Rappresentante di Lista”, che parteciperà al festival con un brano dal titolo invece tra i più abusati di quelli della storia sanremese, “Amare”, analogo a quello usato dal vincitore del 1979 Mino Vergnaghi e simile a quello usato da Scialpi in gara nel 1991 (“A... Amare”) e da Andrea Mingardi nel 1994 (“Amare amare”).
Stavolta a fare la differenza non sarà solo l’originalità della messinscena e la bravura dei due artisti, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, professionalmente insieme dal 2011, ma soprattutto la cifra autoriale del music maker ascolano, anche produttore del nuovo disco del duo. Una canzone che porta con sé un messaggio affascinante e molto attuale, che parla di condivisione e del ritorno alla vita. Nell’ambito della ventata di aria nuova che soffierà presso la 71esima edizione del Festival di Sanremo, certamente sapranno mettersi in luce i due componenti de “La Rappresentante di Lista”, una realtà che sin da ora promette di attirare grande attenzione, mediante una rappresentazione visivamente eccentrica e un pezzo, bello e trascinante, costruito attraverso un lavoro di matrice decisamente affine al loro tocco sperimentale.
Una cifra stilistica che Dario “Dardust” Faini a Sanremo ha decisamente già testato con successo, se si pensa alla canzone vincitrice del 2019, “Soldi”, del cantautore e rapper Mahmood e al sesto posto conquistato lo scorso anno da Elodie, con il brano “Andromeda”.
La notizia di essere stati selezionati per l’imminente edizione del festival ha preso alla sprovvista il duo, che ama descriversi come una “queer pop band”.
I due artisti, con quattro album all’attivo dietro le spalle, nel recente passato si sono messi in particolare evidenza con la canzone “Questo corpo”, inserito nella colonna sonora della serie televisiva “The new Pope”, diretto da Paolo Sorrentino.
Insomma un progetto artistico, quello della “Rappresentante di Lista”, pronto a frantumare all’Ariston ogni schema e qualsiasi tradizione, in cui crede fortemente il re Mida della musica italiana Dario “Dardust” Faini. Un nome il cui curriculum è una garanzia tale a cui è impossibile non credere.