In classe, tutti in presenza, con la mascherina ma anche con il green pass in tasca. Per il governo l’obiettivo di settembre è permettere a tutti gli alunni di tornare tra i banchi, per la scuola non resta che organizzarsi. E mentre si decide come convincere i docenti non ancora vaccinati a prenotare la prima dose, si discute anche del green pass per entrare a scuola. Esteso a tutti, studenti compresi. Sul numero del personale scolastico non ancora vaccinato, il 20 agosto si farà ricognizione tra le regioni per decidere come muoversi e prevedere, se necessario, l’obbligo. Ma resta il tema degli studenti.
Numeri bassi
Gli adolescenti dai 12 anni in su si stanno vaccinando ma i numeri non sono ancora abbastanza elevati per permettere un ritorno in classe senza rischi, visto che la variante Delta sembra correre molto più velocemente tra i ragazzi. È la più presente nelle fasce tra i 10 e i 19 anni e tra 19 e 29.
Per tornare in presenza
Ma non è solo il mondo della scuola ad esporsi sull’opportunità o meno del green pass a scuola: «Se l’obiettivo è la didattica in presenza possiamo considerare anche la possibilità del green pass a scuola - spiega il virologo dell’università di Milano, Fabrizio Pregliasco - stiamo assistendo ad una crescita continua e costante dei contagi. Il vaccino tra gli studenti può sostenere la continuità didattica. Ora serve un recupero della normalità poi, una volta stabilizzata la situazione, potrebbe esserci bisogno di richiami annuali del vaccino e, in quel caso, potrebbero essere coinvolti solo i pazienti fragili».
Il tema della ripresa della didattica coinvolge necessariamente anche le Regioni e così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, valuterà a metà settembre il livello di immunizzazione tra docenti e studenti nelle scuole per prendere provvedimenti mirati. Secondo il presidente, infatti, il mancato raggiungimento della soglia del 70% nell’intera popolazione scolastica obbligherebbe le scuole a mantenere il doppio regime «studenti vaccinati in presenza e didattica a distanza per chi non è vaccinato». Una possibilità comunque da scongiurare, visto che l’obiettivo è tornare in presenza al 100%: 7 ragazzi su 10, almeno, devono avere il vaccino. Per ora, su 4,6 milioni di ragazzi tra i 12 e i 19 anni, quelli che hanno già ricevuto almeno una dose sono 1,3milioni, cioè circa uno su tre. «Il rientro a scuola – ha commentato il senatore di LeU Francesco Laforgia - deve essere in presenza e in sicurezza. Per questo l’obbligo alla vaccinazione per studenti e insegnanti ha un senso a patto che non si intenda ritornare alla didattica a distanza, che ha generato nuove diseguaglianze e privato i ragazzi di socialità».
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