Classifica Fondazione Merloni, ecco la top 15 delle imprese che portano avanti l'economia

di Maria Cristina Benedetti
Venerdì 10 Novembre 2023, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 00:17 | 2 Minuti di Lettura

L’analisi


In filigrana, nella tabella delle vendite, si legge l’inaspettato. Come lo slancio del tessile. Gli esempi sul campo non mancano: il lanificio pesarese Cariaggi, che con un +26% sale in 46esima posizione; subito sotto c’è l’abbigliamento sportivo dell’Arena, Tolentino, (+ 48%) e ancora gli abiti per bambini della Simonetta + 60%. La cantieristica navale domina la scena e parte da una premessa: le Marche sono la quarta regione per occupati, ma con una specializzazione nella produzione di super e mega-yacht, per i quali detiene un quarto della quota di mercato italiano. Il navigatore si concentra su Ancona. La Palumbo spa, +45% e 74 milioni di euro di vendite, si sistema sul gradino numero 103, l’anno prima era 139esima. Cantieri delle Marche (+ 23%) con 46 milioni è 181esima, conquistando 26 scalini. Meno in crescita sono il mobile, gli apparecchi elettrici ed elettronici, le macchine: sono i beni durevoli o quelli frutto d’investimenti che avevano già iniziato a risentire del progressivo rallentamento del Pil, iniziato nella seconda metà del 2022. Inutile negare che lo spartiacque sia proprio nelle dimensioni. Le imprese più grandi, sfidando i pronostici, migliorano; le più piccole spesso vengono espulse dal mercato. È la legge della selezione, naturale. Nonostante ciò, nelle Marche gli occupati nelle macro realtà, quelle con oltre 250 dipendenti, sono la metà rispetto alla Lombardia che, a livello europeo, è già un fanalino di coda. La lezione, rimasta inascoltata: la ripresa è più rapida e più intensa per la capacità di continuare a collocare prodotti sui mercati internazionali. Merito delle big, che ancora latitano.

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