Re Carlo in chiesa a Pasqua, ma da solo: «Niente pranzo di famiglia per via della cure. Kate assente, Harry paranoico»

di Gabriele Crispo
Venerdì 29 Marzo 2024, 23:12 | 2 Minuti di Lettura

La Pasqua della famiglia reale

La Pasqua, in genere, è per la famiglia reale una festività che unisce i sovrani ai sudditi. La royal family, infatti, dopo essersi riunita al Castello di Windsor, saluta la folla durante una breve passeggiata fino alla Cappella di San Giorgio. Il sovrano, spiega la BBC, parteciperà alla tradizionale funzione religiosa insieme alla regina Camilla, 76 anni, ma siederà in disparte dagli altri membri della famiglia. A Carlo è stato consigliato dai medici di mantenere una "sana" distanza mentre viene sottoposto alle cure per il cancro (forse si sta sottoponendo a una chemioterapia). Una fonte ha rivelato al quotidiano britannico che la disposizione dei posti a sedere, concordata dall'équipe medica di Buckingham Palace, fornirebbe un ambiente «accettabile» e un livello di rischio minimo per la partecipazione del re. Tuttavia, rivela il The Telegraph, il sovrano non parteciperà al pranzo di famiglia di Pasqua.

Il re – che ha già saltato la funzione del Giovedì Santo alla Cattedrale di Worcester, a cui invece ha preso parte la moglie Camilla – aveva lanciato un appello più che sincero a «prendersi cura l'uno dell'altro», in particolare nei momenti di bisogno. Le parole del monarca – accompagnate da una foto ufficiale diffusa ai media che lo ritrae alla sua scrivania – sono risuonate all'interno della cattedrale medievale inglese, gremita di rappresentanti del clero anglicano, autorità locali e sudditi, in un messaggio registrato a metà marzo in cui ha espresso la sua «grande tristezza» per non poter essere presente alla funzione, dopo le raccomandazioni dei medici di non prendere parte agli eventi affollati durante le cure, e ha ringraziato quanti «allungano una mano amica» verso il prossimo.

Anche se non ci sono stati riferimenti diretti alla salute sua e di sua nuora, l'intervento è stato largamente interpretato dai media britannici come una riflessione sulla risposta di grande solidarietà della nazione alle sfide che la famiglia reale sta affrontando.

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