Lanterna Azzurra, le motivazioni della Cassazione: «Uso spray al peperoncino per rubare, conseguenze prevedibili»

Lunedì 20 Febbraio 2023, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 16:42 | 2 Minuti di Lettura

«La morte è una conseguenza»

«La morte delle sei vittime - scrivono i giudici della Cassazione - deve ritenersi una conseguenza, ampiamente prevedibile (anche in considerazione della esperienza pregressa, della "competenza" degli imputati e delle concrete circostanze di tempo e di luogo), di una specifica situazione di pericolo determinata dalla condotta intenzionale degli imputati che, consapevolmente, avrebbero partecipato all'utilizzo dello spray proprio per innescare una situazione di confusione generalizzata, strumentale alle condotte predatorie poi effettivamente poste in essere. Che fosse stato proprio la sostanza urticante emessa dallo spray la causa del panico è circostanza che la corte territoriale sorregge con ampia argomentazione - proseguono i supremi giudici - dando atto: del rinvenimento, nei pressi dell'uscita tre, di una bomboletta spray contenente la sostanza urticante; degli esiti degli accertamenti tecnici effettuati sui reperti (prelevati all'interno del locale, sugli impianti di areazione e nei pressi del bar, nonché su una delle macchine da fumo del locale); della circostanza per cui il fumo scenico (in ipotesi difensiva potenziale fonte di diffusione di altre e diverse sostanze urticanti) fosse stato azionato in precedenza senza alcun effetto secondario. In questo contesto, a fronte di tali dati fattuali, tutte la varie considerazioni mosse dalla difesa in ordine alla distribuzione degli spazi e al conseguente posizionamento della fonte di diffusione della sostanza appaiono francamente ultronee ed irrilevanti. Anche e soprattutto - concludono i giudici della Cassazione- alla luce dell'impossibilità di controllare il panico, una volta innescato».

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