Tra i timori che fermano molte persone a iniettarsi il vaccino c'è l'aspetto che finora sono stati approvati «in via d'emergenza». Ma c'è una grande differenza tra vaccini approvati in via d'emergenza e sperimentali. Insomma, sul conto dei vaccini circolano una serie di bufale, fake news, che fonti ufficiali (a partire dall'Iss) mettono a tacere. E che più volte sono state messe in risalto in studi e campagne di informazione.
Pfizer è un vaccino sperimentale fino al 2023?
I vaccini sono frutto di sperimentazioni concluse.
Covid, nuovi contagi e morti soprattutto tra non vaccinati: efficacia 2 dosi al 96%. Il report Iss
Pfizer modifica il codice genetico?
A rispondere a questa domanda è direttamente l'Iss. Sul sito viene specificato che il compito dell’mRNA (ovvero il materiale genetico in Pfizer e Moderna) è solo quello «di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”». E che l’RNA «trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso». Quindi Pfizer non modifica il codice gentico.
Perché Pfizer non può modificare il Dna
Il codice genetico di ogni persona è costituito da una molecola diversa, anche se correlata, all'mRNA del vaccino: che è il Dna. Il farmaco anti Covid come Pfizer o Moderna non possono modificarla per due ragioni. La prima è che le molecole del Dna e quelle del vaccino hanno una chimica diversa. Se gli mRNA potessero inserirsi nel DNA in modo casuale, ciò rovinerebbe il modo in cui si producono le proteine. La seconda ragione è che l'mRNA e il DNA del vaccino si trovano in due parti diverse della cellula. Il DNA rimane nel nucleo, mentre l'mRNA del vaccino va dritto al citoplasma, senza mai entrare nel nucleo.
I vaccini producono le varianti?
Nuove varianti del Covid sono emerse negli ultimi mesi in Sud Africa, Brasile e Regno Unito. Ma il comportamento dei nuovi ceppi del Covid non è legato ai vaccini. «È un processo casuale», ha detto e Euronews il professor Luke O'Neill, immunologo al Trinity College di Dublino. «Ogni volta che il virus si divide e fa una copia di se stesso – prosegue –, commette un piccolo errore e c'è la possibilità che questi errori possano essere più pericolosi». In realtà i vaccini stanno aumentando la risposta immunitaria, quindi le varianti non si stanno registrando con più frequenza nelle persone vaccinate ma in quelle che non hanno ancora sviluppato una risposta immunitaria.
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