La sindaca: «Sei i nostro orgoglio»
«Vale grazie a te ci conoscono in tutto il mondo. Questa chiave, per noi, ha un grande significato: sei una leggenda. Grazie» ha spiegato la sindaca Francesca Paolucci. Se gli encomi alla carriera a volte servono per illuminare chi non splende più, questo non è il caso: Valentino chiavi in mano è ancora oggi una icona mondiale, un testimonial unico. Il governatore Acquaroli, in prima fila, magari avrà preso appunti («Un orgoglio marchigiano che ha conquistato il mondo») seduto vicino a Malagò, Copioli (Fmi) e mister Dorna Ezpeleta. «Vale, vieni alle Olimpiadi con noi a Casa Italia - è stata la proposta di Malagò - Sei un gigante, un esempio». E’ stata una lunga emozionante serata, alternati a video da occhi umidi. Piccoli viaggi nel tempo con Guido Meda nelle vesti di Emmet Brown, il Doc della situazione.
Uccio, Cremonini e la famiglia
Non potevano mancare Uccio vestito da Uccio (pantaloni corti e cappellino, anche oggi che è direttore del team Mooney ) e Cremonini che fa il Cremonini («Che belli i signori alle finestre: questo è il posto più bello del mondo»). Valentino è stato più Rossi diversi negli anni. «Ero alla Coop a Pesaro con Stefania quando ho visto la tartaruga ninja. Me l’ha comprata e l’ho messa sul casco delle minimoto. Ancora oggi la porto alle gare in auto – ha raccontato Vale -. Le scenette? Le progettavamo al Bar Sport. Perché abbiamo smesso? Perché vincevo di meno. Ed è stato meglio così: ora tutti se le ricordano. La vittoria più bella? Welkom. La più emozionante quella di Barcellona, c'era in ballo il Mondiale. Prima delle gare ascoltavo sempre "Siamo Solo Noi" di Vasco. Ieri ho portato Giulietta a Misano: è appassionata di moto, anche troppo. E comunque io ho smesso ma non smesso: ora ho le auto».
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