Urbino, facevano prostituire le figlie
minorenni: a giudizio insieme ai clienti

Urbino, facevano prostituire le figlie minorenni: a giudizio insieme ai clienti
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 27 Febbraio 2019, 06:10
VALMARECCHIA - In un poco meno di due mesi sarebbero riusciti a mettere in piedi un giro di prostituzione minorile coinvolgendo due sorelle di origine romena. Stando alla ricostruzione della procura, venivano pagate con ricariche telefoniche, regali e con piccole somme di denaro. Sarebbero servite per compiere con le minori, una 14 anni e l’altra 16 all’epoca dei fatti monitorati dagli inquirenti, atti sessuali: rapporti completi e non. Dagli accertamenti svolti dai carabinieri, era emerso che a pretendere gli incontri intimi erano cinque uomini, tutti residenti in un paesino tra Montefeltro e Valmarecchia. Quattro hanno un’età compresa tra i 72 e i 90 anni. Il “più piccolo”, originario della Nigeria, ne ha 58. Ieri, tutto il gruppetto ha affrontato l’udienza preliminare al tribunale di Ancona per i fatti accaduti tra agosto e ottobre 2015, periodo in cui per la magistratura si sarebbero consumati i rapporti con le due sorelle. A tutti viene contestato il reato della prostituzione minorile. Tale accusa viene anche mossa ai genitori delle vittime e a una bulgara di 26 anni.
 
Per la procura, i familiari – rappresentati dai legali Carlo Scalpelli e Danilo Rabini - avrebbero favorito e sfruttato il meretricio delle figlie, facendosi anche consegnare da loro i proventi dell’attività sessuale. L’altra indagata, assistita dall’avvocato Elena Martini, avrebbe invece fatto da collante tra gli adulti e le minori con il fine di fissare gli incontri a luci rosse. Per gli otto indagati, il giudice Paola Moscaroli non ha preso alcuna decisione sulla possibilità del rinvio a giudizio. Tutto è stato rinviato al 9 maggio. In quella data, si dovrà decidere chi, eventualmente, dovrà affrontare il processo davanti al collegio penale. 

In due hanno già avanzato la richiesta per poter procedere con il rito abbreviato, scelta che in caso di condanna porterebbe a uno sconto di pena. Per chi vorrà andare a dibattimento, il teatro della discussione sarà il tribunale di Urbino. L’udienza di ieri si è tenuta ad Ancona solo perché il reato di prostituzione minorale compete alla procura del distretto. In aula, le due ragazze – che avevano confermato le accuse durante un incidente probatorio, si sono costituite parte civile tramite l’avvocato Marco Galluccio. A sette indagati chiedono un risarcimento danni di 50mila euro. Trenta mila euro la cifra avanzata nei confronti del nigeriano. Nel novembre 2015, due anziani erano finiti agli arresti domiciliari dopo le indagini condotte dai carabinieri. Avevano fatto emergere una realtà che aveva scosso l’intero paese dove, all’epoca, abitavano anche le due sorelle, ora maggiorenni, con i loro genitori. Il padre risulta irreperibile. In particolare, sarebbe stato un 77enne ad avere più rapporti intimi con le ragazze, pagati – secondo la procura – un massimo di 50 euro o con ricariche telefoniche e regali. Stando alle accuse sarebbe stato lui a fornire a tre conoscenti i numeri delle minorenni per fargli avviare una conoscenza intima. Solo in un’occasione si sarebbe consumato un rapporto sessuale completo. A completare il quadro del pool difensivo, ci sono gli avvocati Cristina Bolognini, Giuliano Melini, Paolo Dominici, Guido Ubaldini, Gilberto Ottaviani. 
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