URBINO - L’atteso processo ad Ambera Saliji con repliche degli avvocati e relativa sentenza previsto per oggi è stato rinviato al 16 marzo per concomitante impegno del giudice.
Delusa? «Solo per il prolungamento alla definizione - spiega Debora Lulli, mamma di Ismaele, allora 17enne, trucidato il 19 luglio 2015 da Igli Meta e il complice Marjo Mema, all’epoca residenti ad Urbania - di ciò che aspetto da tempo: la carcerazione di Ambera». Qual’è il suo stato d’animo ora? «Voglio pensare, in attesa, che il risultato sia di una giustizia giusta per mio figlio che non c’è più. Per me Ambera resta sempre la più colpevole perchè senza il suo messaggio/trappola Ismaele sarebbe ancora tra noi. Ambera andava coinvolta prima perchè è colpevole come gli altri due non dopo quasi 7 anni. Quindi mi aspetto nessuna clemenza. Il mio tempo e la mia vita si è fermata a quel giorno, per me è sempre ieri».
«No, mai.
«Ambera – sottolinea Debora Lulli ancora una volta - andava condannata anni fa assieme agli altri due. Il cerchio deve chiudersi perchè ci deve essere giustizia e deve essere esemplare anche per lei». Chi mi da la forza? «Credo di essere forte ma non credo che sia tutta farina del mio sacco; penso ci sia qualcosa che mi dia la forza. Mio figlio è e sarà la mia benzina fino alla fine dei miei giorni. Lui c’è».
Ogni tanto torna a San Martino in Selva Nera, luogo dell’efferato delitto. «E’ vero, ogni tanto torno sul luogo dove hanno ucciso Ismy. Devo farlo anche se fa male».
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