PESARO - L’autunno caldo del leader di #IoApro Umberto Carriera. Da qui a qualche settimana dovrà affrontare ben sei processi tra istruiti o in itinere. Archiviata la possibile esperienza politica con Vittorio Sgarbi candidato con il centrodestra, Carriera deve affrontare la fase giudiziaria che lo vedrà protagonista come imputato. E’ lui stesso a sottolinearlo specificando anche di «non avere e non volere copertura politica».
L’agenda
Per lui si aprono (nuovamente) le porte di palazzo di giustizia: «Nei prossimi mesi - ha scritto sulla sua pagina social - andrò a processo per ben sei volte». Tra i casi giudiziari in itinere si annoverano le cause con Conte, Draghi, il ministro Speranza per varie diffamazioni che gli sono state contestate. Ma rimanendo sul locale c’è l’udienza che vede il direttore della Confcommercio di Marche Nord Amerigo Varotti parte offesa e che Carriera avrebbe diffamato sui social definendolo di «ignoranza fuori dal comune». Poi il caso nei confronti del commissario di Polizia Paolo Badioli. Il ristoratore è accusato di aver diffuso un video e audio carpito in maniera fraudolenta, durante i controlli in una serata in cui il suo ristorante non sarebbe dovuto rimanere aperto.
I precedenti
Video che ha scatenato insulti e offese al poliziotto. Nel capo di imputazione, la procura accusa Carriera di aver dichiarato falsamente che nessun poliziotto si era identificato, e avrebbero agito “con arroganza”. A rispondere in concorso per la diffamazione e di diffusione di video realizzati fraudolentemente anche “l’operatrice” Clarissa Rosselli.
I fatti
Un assalto che ha gettato nel terrore la famiglia di Ricci. Si parla quindi di un corteo non autorizzato ma soprattutto di minaccia e violenza privata aggravate per cui si prepara il rinvio a giudizio. Non perde però l’atteggiamento spavaldo Carriera che, annunciando i suoi prossimi sei iter giudiziari, commenta: «Questo mi fa capire che sono dalla parte giusta, ed affronterò tutto a testa alta. Sono un uomo libero sempre e non part time come qualcuno. Costi quel che costi».