PESARO - Una telefonata choc alla centrale operativa dei carabinieri. «Pronto, sto per farla finita, trovatemi: ho lasciato un biglietto in macchina con cui comunico alla mia famiglia i motivi del mio gesto». Parole pesantissime a cui l’operatore dei carabinieri ha subito dato seguito in due modi. Il primo cercando di tenere il più possibile al telefono chi aveva chiamato, il secondo allertando immediatamente una pattuglia. Il militare ha chiesto immediatamente in che zona fosse l’uomo e la risposta è stata a Castel di mezzo nel punto conosciuto come Tetto del mondo.
I carabinieri di Gabicce si sono subito precipitati sul posto mentre l’operatore dalla stazione di Pesaro continuava a tenere al telefono chi voleva compiere il gesto estremo. Sono stati attimi interminabili ma fondamentali per mantenere un contatto. Parole che hanno dato un risultato positivo perché all’arrivo della pattuglia l’uomo, un 62enne di Pesaro, era ancora al telefono. Alla vista dei militari non voleva farsi avvicinare. I carabinieri hanno subito notato che la persona si era stretta al collo due fascette elettriche ed era pronto a stringerle. Con molto tatto e assoluta circospezione hanno iniziato un dialogo con il 62enne. Hanno chiesto perché volesse compiere quel gesto tremendo e piano piano l’uomo si è aperto e ha raccontato la sua storia. I carabinieri hanno notato che le fascette stavano facendo effetto e il colore dell’uomo stava cambiando, vista la respirazione sempre più difficoltosa.
Non c’era più tempo da perdere e sono riusciti a convincere il 62enne a farsi togliere quelle costrizioni.
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