Protesta bagnata in via Cairoli contro il sottopasso: «Progetto troppo impattante, strage di alberi e stile inadeguato»

Protesta bagnata in via Cairoli contro il sottopasso: «Progetto troppo impattante, strage di alberi e stile inadeguato»
Protesta bagnata in via Cairoli contro il sottopasso: «Progetto troppo impattante, strage di alberi e stile inadeguato»
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 21 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14:44

FANO «Non ci fermeremo». La protesta contro il nuovo sottopasso in viale Cairoli, al Lido di Fano, è determinata a vendere cara la pelle, anche se il progetto appare ormai a una fase molto avanzata del suo percorso tecnico.

Almeno cinquanta persone si sono ritrovate allo slargo in corrispondenza con via Filzi, sotto la pioggia, per ascoltare le ragioni di chi si oppone alla scelta dell’amministrazione comunale: un gruppo di sei associazioni (Argonauta, Lupus in Fabula, Italia Nostra, Legambiente, Dimore Storiche e Ora rispetto per tutti gli animali) che si sta strutturando in comitato per allargare la base delle adesioni.

Chiesto un incontro

«Sarà chiesto un incontro urgente con il sindaco Massimo Seri e con l’assessore Barbara Brunori», ha detto Claudio Orazi di Lupus in Fabula al termine dell’iniziativa, che ha sollevato due ordini di problemi. «Il primo – ha argomentato Orazi – è la qualità architettonica del progetto, che toglie il verde e lo sostituisce con il cemento». Si tratta di 15 grossi alberi che dovranno essere tagliati per fare posto al nuovo sottopasso. Sarà lungo 130 metri, largo poco più di 4, alto 2 e mezzo.

«Avrà una pendenza dell’8 per cento al massimo – ha proseguito Orazi e i pedoni cammineranno allo stesso livello della pista per le biciclette. Non è il massimo, si rischia che qualcuno si faccia male». La questione più discussa resta però l’impatto della nuova infrastruttura sull’aspetto del quartiere.

«Possibili altre soluzioni»

«Viale Cairoli – ha sottolineato Orazi – non è un posto qualsiasi. È un luogo storico, chiamato salotto buono, e non lo si modifica con interventi occasionali. Si possono garantire le persone con disabilità in tanti modi: per esempio prevedendo due ascensori come a Marotta e realizzando un solo scivolo per le biciclette, in modo da salvare una fila di alberi. Meglio perderli i soldi, piuttosto che compiere errori gravi».

Gran parte del costo richiesto dall’opera sarà coperto da Rete Ferroviaria Italiana (2 milioni), altri 500.000 euro saranno invece sborsati dall’ente locale. Disturba, poi, il fatto che il progetto sia rimasto per diversi anni nei cassetti degli uffici tecnici e che abbia accelerato all’improvviso senza coinvolgere i residenti.

«Cittadini non rispettati»

«È vergognoso da parte del Comune ed è ingiusto, i cittadini devono essere rispettati», ha detto Vincenzina Turiani, a suo tempo presidente di circoscrizione: «Anche io pago le tasse, anche io devo essere informata sui progetti che riguardano il quartiere, non solo gli operatori commerciali». Durante la manifestazione è stato annunciato al megafono che gli stessi commercianti nutrono a loro volta perplessità sul progetto, ma per l’avvio dei lavori a giugno, quindi proprio all’inizio della stagione turistica.

L’altro ordine di problemi ha riguardato la gestione complessiva del verde pubblico: «Quando si vuole fare qualcosa, si tagliano gli alberi», ha concluso Orazi. Interventi di Paola Bartoletti per Legambiente, Giorgio Roberti per Italia Nostra (a suo parere l’ente locale «non rispetta i valori di bellezza e vivibilità»), Luciano Bracci per le Dimore Storiche, Stefano Pollegioni per Udc, Marco Pandolfi (che ha portato la solidarietà degli ambientalis

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